I precoci e la loro pensione anticipata 2025 devono prestare attenzione alle scadenze. Manca poco più di un mese alla chiusura della prima finestra utile per ottenere la pensione senza dover passare dalle famose “forche caudine” delle risorse disponibili.
Tra domande, requisiti e verifiche del diritto, ecco una sintetica guida alla pensione di quota 41 per i precoci, ora che si avvicina la scadenza tanto attesa.
Pensione precoci 2025 in scadenza, domande, requisiti e beneficiari
Nel 2025, la pensione precoci prosegue con la quota 41. La misura è rimasta pressoché invariata, compresa la finestra di 3 mesi per la decorrenza del trattamento. Inoltre, resta scollegata da qualsiasi legame con l’età del richiedente.
Infatti, per accedere alla pensione dei precoci con quota 41, l’unico vincolo da completare è quello contributivo.
In particolare, occorre totalizzare almeno 41 anni di contributi e aver maturato 12 mesi di versamenti prima del compimento dei 19 anni di età. Dei 41 anni totali, 35 non devono essere calcolati sulla base dei contributi figurativi da Naspi o malattia.
La misura resta inoltre limitata a invalidi, caregiver, disoccupati e addetti ai lavori gravosi e usuranti.
I requisiti di quota 41 categoria per categoria per la pensione precoci
La quota 41 per i precoci ha un perimetro circoscritto. Sono solo queste specifiche categorie a poterne beneficiare, ognuna con le relative condizioni. Per esempio, gli invalidi possono accedere a quota 41 soltanto se il grado di invalidità è almeno del 74%. I caregiver, invece, devono essere conviventi da almeno 6 mesi con il familiare disabile che assistono. Quest’ultimo può essere il coniuge o un parente di primo grado.
Oppure può trattarsi di un parente o un affine fino al secondo grado, ma a condizione che non ci siano coniugi o parenti di primo grado in grado di assistere la persona con grave disabilità (riconosciuta ai sensi della legge 104) o che tali familiari siano a loro volta anziani o disabili.
La convivenza si calcola a ritroso rispetto alla data di presentazione della domanda, facendo riferimento allo stesso immobile (stesso numero civico, al massimo interno diverso).
Il disoccupato che vuole accedere a quota 41 deve aver perso il lavoro involontariamente, cioè per licenziamento, risoluzione consensuale o dimissioni per giusta causa, e deve aver terminato di percepire la Naspi da almeno 3 mesi (e averla interamente fruita). Per quanto riguarda le attività di lavoro gravoso o usurante, è richiesto che tali occupazioni siano state svolte per 7 degli ultimi 10 anni o per 6 degli ultimi 7 anni.
Ecco la scadenza da rispettare e le finestre previste
Una volta chiariti i requisiti per la pensione di quota 41 destinata ai precoci, chi pensa di raggiungere le relative condizioni nel 2025 deve prima di tutto presentare la domanda di certificazione del diritto. Si tratta della richiesta all’INPS di confermare la possibilità di accedere alla pensione con quota 41.
Le scadenze di presentazione della domanda di riconoscimento del diritto alla pensione dei precoci sono state uniformate a quelle dell’Ape sociale. Le finestre annuali sono tre e scadono il 31 marzo, il 15 luglio e il 30 novembre.
Le tempistiche di risposta dell’INPS, naturalmente, variano a seconda della data di presentazione:
- 31 marzo: la risposta arriva entro il 30 giugno;
- 15 luglio: la risposta arriva entro il 15 ottobre;
- 30 novembre: la risposta arriva entro la fine dell’anno.
L’eventuale accoglimento della domanda di pensione per i precoci dipende dalla disponibilità delle risorse stanziate per la misura. In mancanza di fondi, la domanda potrebbe non essere accolta, anche se si possiedono tutti i requisiti.