Rottamazione cartelle o rateizzazione: 10 anni di rate ma enorme differenza, ecco la guida

Ecco come funziona la nuova rottamazione delle cartelle esattoriali e come può essere paragonata alla rateizzazione ordinaria.
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Ecco come funziona la nuova rottamazione delle cartelle esattoriali e come può essere paragonata alla rateizzazione ordinaria.
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Ci sono cose, coincidenze e particolarità che, in qualsiasi campo o ambito, segnano la vita di cittadini e contribuenti. Anche sulle cartelle oggi ci troviamo di fronte a quella che potrebbe sembrare una autentica coincidenza. Infatti, già ora esiste la possibilità di chiedere all’Agenzia delle Entrate Riscossione piani di rateizzazione molto lunghi. E con la rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali, la proposta di legge della Lega prevede proprio gli stessi piani di dilazione a lunga durata.

In questo, la nuova rottamazione si distingue completamente dalla precedente. Le rate diventano pari alla rateizzazione ordinaria, ed è la prima volta che, fra le due, le differenze in termini di durata dei piani si annullano.

Tuttavia, permangono differenze significative in termini di vantaggi, che come vedremo risultano notevoli.

“Salve, mi chiamo Roberto e sono interessato alla nuova rottamazione delle cartelle esattoriali, sempre che venga approvata, visto che al momento è tutto fermo alla proposta della Lega. Mi chiedo: dal momento che ho molte cartelle, temo che prima o poi mi mettano il fermo amministrativo sulle auto. Ecco perché vorrei già ora chiedere la rateizzazione delle cartelle. Ma, poiché anche la rottamazione quinquies dovrebbe prevedere un numero di rate molto elevato e mensili, forse mi conviene aspettare invece di chiedere la rateizzazione?”

Rottamazione cartelle o rateizzazione: 10 anni di rate ma enorme differenza, ecco la guida

La riforma della riscossione – ossia il decreto legislativo di riordino del sistema nazionale della riscossione – ha introdotto una novità sui piani di dilazione che i contribuenti possono sempre chiedere. Non servono particolari documenti o richieste specifiche per rateizzare le cartelle esattoriali fino a 7 anni (84 rate), purché la situazione debitoria non superi i 120.000 euro.

Fino al 2024, invece, le rate potevano arrivare al massimo a 72 (6 anni).

Per i contribuenti che dimostrano gravi difficoltà economiche, il piano può spingersi fino a 120 rate mensili, ovvero 10 anni. Presentando l’ISEE (nel caso delle persone fisiche) o esibendo bilanci aziendali e registri su ricavi e guadagni (per le partite IVA), ecco che le rate possono diventare molto lunghe, ben più delle 84 confermate dalla riforma della riscossione.

Rottamazione o rateizzazione: 10 anni di rate ma enorme differenza, ecco la guida

È esattamente la stessa durata che la Lega intende introdurre con la cosiddetta rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali. Ma qui si parla di una sanatoria, che nulla ha a che vedere con le ordinarie rateazioni sempre disponibili per chi ha debiti. In quest’ultimo caso, infatti, le rate vengono concesse, ma sull’importo dilazionato si caricano gli interessi di dilazione.

Nella rottamazione succede il contrario: essendo una sanatoria, le cartelle vengono suddivise in rate solo dopo essere state sforbiciate di sanzioni, interessi di ritardata iscrizione a ruolo e diritti di riscossione del concessionario. Quindi, da un lato si alza la durata del piano, dall’altro si abbassa la base di calcolo.

Come spalmare in 10 anni e in 120 rate mensili le cartelle esattoriali con o senza rottamazione

Le rate sono sempre 120, mensili, dunque debito spalmato in 10 anni.

Le rate ordinarie possono riguardare tutte le cartelle intestate a un contribuente, ossia tutte quelle elencate nell’estratto di ruolo, indipendentemente dalla data di affidamento all’Agenzia delle Entrate Riscossione (o, in passato, a Equitalia).

Nella rottamazione quinquies, invece, solo le cartelle fino al 31 dicembre 2023 rientrano nell’agevolazione. Ne consegue che un contribuente intenzionato a risolvere in modo definitivo la propria situazione debitoria dovrebbe fare due mosse. Aderire alla definizione agevolata per le cartelle affidate fino al 31 dicembre 2023. E poi richiedere la rateizzazione per i ruoli successivi a tale data.

Rottamazione delle cartelle sempre più simile come struttura alla rateizzazione ordinaria

Sempre nel piano leghista, anche la rottamazione potrebbe allinearsi alle regole della rateizzazione ordinaria in merito alla decadenza. Di conseguenza, si perderebbe il diritto alla rottamazione così come si perde quello alla rateizzazione solo dopo 8 rate, anche non consecutive, saltate.

Il vantaggio della rottamazione quinquies rispetto alla rateizzazione è notevole. E, dato che con la proposta della Lega la durata si equipara a quella delle rate ordinarie, molti contribuenti potrebbero, come il nostro lettore, decidere di attendere. Da tenere a mente, però, che la rateizzazione è già operativa e disponibile, mentre la rottamazione, al momento, non lo è. Parliamo infatti soltanto di una proposta, sebbene vi siano ottime probabilità che sia approvata.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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