Taglio alle detrazioni Irpef. Quanto ci guadagna lo Stato e quanto perde il contribuente

Dal 2025 scatta il taglio alle detrazioni IRPEF per i redditi oltre 75.000 euro: nuovo tetto massimo, riduzione progressiva e impatto sulle spese detraibili
8 ore fa
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730 e detrazioni
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Una delle sorprese in negativo che il Governo ha inserito nella Legge n°207/2024, Legge di bilancio 2025, è il taglio delle detrazioni Irpef: oltre una certa soglia di reddito, scatterà una spesa massima detraibile che tiene conto non solo del reddito complessivo ma anche della composizione del nucleo familiare del contribuente.

Il Governo conta di tagliare le spese detraibili di circa 3 mld.

Ma quali sono gli impatti effettivi per le tasche dei contribuenti che dovranno rinunciare a scaricare in dichiarazione dei redditi alcune spese?

La risposta può essere ricavata dall’audizione dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio, UPB, sulla Manovra 2025.

Il taglio alle detrazioni Irpef dal 2025

La Legge di bilancio 2025 ha introdotto un tetto massimo complessivo di spese detraibili annualmente dal contribuente.

Il nuovo taglio riguarda i contribuenti con reddito complessivo superiore a 75.000 euro.

Il reddito complessivo è calcolato escludendo il reddito dell’abitazione principale e delle relative pertinenze.

Si parte da una spesa massima detraibile complessiva così individuata:

  • 14.000 euro, se il reddito complessivo del contribuente è superiore a 75.000 euro;
  • 8.000 euro, se il reddito complessivo del contribuente è superiore a 100.000 euro.

Per individuare la spesa complessiva che effettivamente può essere portata in detrazione i suddetti importi dovranno poi essere moltiplicati per un coefficiente che varia: in funzione del numero di figli, compresi i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti, adottivi, affidati o affiliati, presenti nel nucleo familiare del contribuente, che sono fiscalmente a carico.

I coefficienti da considerare sono i seguenti:

  • 0,50, se nel nucleo familiare non sono presenti figli a carico;
  • 0,70, se nel nucleo familiare è presente un figlio a carico;
  • 0,85, se nel nucleo familiare sono presenti due figli a carico;
  • 1, se nel nucleo familiare sono presenti più di due figli a carico o almeno un figlio con disabilità accertata ai sensi dell’articolo 3 della legge 5 febbraio 1992 n.

    104, che si trovi nelle condizioni previste nell’articolo 12, comma 2.

Così, ad esempio, con un reddito di 102.000 euro e un solo figlio a carico, il contribuente potrà scaricare in dichiarazione dei redditi una spesa massima complessiva di 5.600 euro (8.000 * 0,70).

Da qui diviene di fondamentale importanza una strategia di suddivisione della detrazione Irpef tra i coniugi.

Le spese interessate dal taglio

Sono interessate dal taglio alle detrazioni le spese riferite a:

  • interessi passivi e relativi oneri accessori in dipendenza di prestiti o mutui agrari Art.15 co.1 lett. a) TUIR;
  • per interessi passivi, e relativi oneri accessori in dipendenza di mutui per acquisto prima casa Art. 15 co.1 lett. b) TUIR;
  • mutui contratti e garantiti da ipoteca, per la costruzione dell’unità immobiliare da adibire ad abitazione principale Art.15 co.1-ter TUIR
  • detrazioni ex art. 15 del TUIR spettanti: a) per l’intero importo qualora il reddito complessivo non ecceda 120.000 euro; b) per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 240.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 120.000 euro, qualora il reddito complessivo sia superiore a 120.000 euro;
  • compensi pagati agli intermediatori immobiliari in dipendenza dell’acquisto prima casa Art. 15 co 1 lett. b)-bis TUIR;
  • spese veterinarie Art.

    15 co 1 lett. c)-bis TUIR;

  • spese per i servizi di interpretariato dai soggetti riconosciuti sordi Art. 15 co 1 lett. c)-ter TUIR;
  • spese funebri Art.15 co.1 lett. d) TUIR;
  • ecc.

Dunque, molte spese non si potranno più scaricare in dichiarazione dei redditi.

Taglio alle detrazioni Irpef. Quanto ci guadagna lo Stato e quanto perde il contribuente

In premessa ci siamo chiesti quanto questo taglio permette di risparmiare alle Casse dello Stato e quanto invece ci rimette il contribuente.

Ebbene la risposta può essere ricavata dall’audizione dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio, UPB, sulla Manovra 2025.

l DDLB interviene anche sulle detrazioni fiscali per oneri, introducendo un nuovo meccanismo di contenimento per i contribuenti con reddito superiore a 75.000 euro. A regime, quando tutti i ratei delle spese pluriennali saranno soggetti alle nuove limitazioni, sarebbero interessati dai tagli circa il 28 per cento dei contribuenti con oltre 75.000 euro (circa 312.000 soggetti) e circa il 40 per cento di quelli con reddito oltre i 100.000 euro. Nel complesso, circa il 49 per cento della spesa risulterebbe indetraibile, pari a 3,1 miliardi, di cui 0,6 relativi ai contribuenti nella fascia tra 75.000 e 100.000 euro (circa il 28 per cento delle spese) e 2,5 nella fascia superiore (circa il 60 per cento). Il limite alle spese detraibili complessive non opera una razionalizzazione selettiva, ma piuttosto un taglio lineare di agevolazioni diverse per tipologia e finalità. Sebbene la riforma costituisca un passo nella direzione del contenimento delle spese fiscali (tax expenditures), occorrerebbe un approccio più organico alla loro razionalizzazione, anche per evitare di aumentare la complessità del sistema.

Dunque, si tratta di un taglio alle detrazioni Irpef 2025 parecchio sostanzioso che comporterà un aumento delle imposte da versare allo Stato per migliaia di contribuenti. D’altronde l’intendo del Governo Meloni è stato chiaro fin dall’inizio: aiutare le famiglie a reddito medio-basso, penalizzando quelli con i redditi più alti.

Va in tal senso anche l’innalzamento del limite ISEE per il c.d. bonus bollette 2025.

Riassumendo

  • Introduzione di un tetto alle detrazioni – A partire dal 2025, la Legge di Bilancio prevede un limite massimo alle spese detraibili per i contribuenti con redditi superiori a 75.000 euro. Il tetto è fissato a 14.000 euro per chi supera i 75.000 euro e a 8.000 euro per chi ha un reddito oltre 100.000 euro.
  • Riduzione progressiva in base alla composizione familiare – L’importo massimo detraibile sarà ridotto applicando un coefficiente che varia in base al numero di figli a carico. Il coefficiente parte da 0,50 (senza figli a carico) fino a 1 (per chi ha più di due figli o almeno un figlio con disabilità).
  • Spese coinvolte nel taglio – Il nuovo limite si applicherà a diverse tipologie di detrazioni, tra cui interessi sui mutui per l’acquisto e la costruzione della prima casa, compensi agli intermediari immobiliari, spese veterinarie, spese funebri e altre detrazioni ex art. 15 del TUIR.
  • Impatto sui contribuenti – Circa 312.000 soggetti con redditi oltre 75.000 euro e circa 40% di quelli con redditi sopra i 100.000 euro subiranno un taglio alla quota detraibile. Nel complesso, il 49% delle detrazioni risulterà indetraibile, con un impatto stimato di 3,1 miliardi di euro.
  • Obiettivo del Governo – Il provvedimento mira a ridurre le spese fiscali, colpendo i redditi più alti per destinare maggiori risorse ai nuclei familiari a reddito medio-basso, in linea con l’innalzamento del limite ISEE per il bonus bollette 2025.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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