Pensioni, novità INPS, i contributi non versati si possono recuperare ma chi paga?

Per i contributi non versati dal datore di lavoro anche se prescritti adesso per le pensioni l'INPS suggerisce la soluzione, ecco di cosa si tratta.
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Per i contributi non versati dal datore di lavoro anche se prescritti adesso per le pensioni l'INPS suggerisce la soluzione, ecco di cosa si tratta.
Foto © Investireoggi

Sovente una carriera lavorativa può concludersi con molti anni di contributi per la pensione mancanti nel proprio estratto conto. Sembrerà strano, ma è proprio così. Numerosi lettori ci segnalano di essere in procinto di effettuare i calcoli per una possibile pensione, ritrovandosi con periodi in cui pensavano di aver versato i contributi, ma che invece l’INPS non registra. Molti di loro sono lavoratori autonomi che, per diverse ragioni, non hanno potuto versare alcuni periodi.

Altri, però, sono lavoratori dipendenti che scoprono come il datore di lavoro non abbia versato nulla per alcuni periodi in cui, di fatto, risultavano assunti e hanno lavorato regolarmente.

Oggi l’INPS introduce la novità secondo la quale questi contributi possono essere recuperati. Ma con una amara quanto discutibile sorpresa.

Pensioni, novità INPS, i contributi non versati si possono recuperare ma chi paga?

Nel 2025, per quanto riguarda le pensioni, arriva la possibilità di riscattare i contributi non versati. In sostanza, si possono recuperare i periodi non coperti dal datore di lavoro, perfino se svolti in nero. Se, dunque, durante un’attività lavorativa passata il datore di lavoro non ha provveduto al versamento — magari adottando meccanismi illeciti di lavoro nero — oppure se per qualsiasi altra ragione i contributi non risultano corrisposti, ecco che viene introdotta la formula utile al recupero.

Addirittura, questa soluzione si estende anche ai contributi troppo vecchi e prescritti. Un vero e proprio salva tutto, ma attenzione: parliamo di riscatto, e come per qualsiasi riscatto, è previsto un corrispettivo da pagare.

Pensioni con costituzione della rendita vitalizia, di cosa si tratta?

Ricapitolando: in alcuni casi, il datore di lavoro non ha versato i contributi obbligatori per la pensione.

Una mancanza che può diventare un serio problema per il dipendente. Talvolta il lavoratore era consapevole di lavorare in nero; in altri casi lo scopre soltanto quando cerca di trovare la via migliore per andare in pensione. Come fare, dunque, in queste circostanze?

Il rimedio per recuperare i contributi non versati oggi viene indicato dall’INPS, che lo spiega nel dettaglio con la circolare n. 48 del 24 febbraio 2025.

Lo strumento si chiama costituzione della rendita vitalizia. Si tratta di un vecchio meccanismo (risalente al 1962) che permette al lavoratore di recuperare i periodi non coperti e renderli utili alla pensione. Costituendo così una rendita vitalizia pari alla pensione o alla parte di pensione spettante.

A carico del lavoratore o del pensionato l’onere del versamento.

Tutto a carico del lavoratore? Oltre al danno, anche la beffa

Ciò che può far discutere è che un inadempimento del datore di lavoro finisca con l’essere pagato proprio dal lavoratore. Infatti, è quest’ultimo a dover fornire le prove delle mancanze contributive per la pensione. Successivamente, deve provvedere personalmente alla copertura di quei periodi lavorativi per i quali il datore di lavoro non ha versato i contributi (anche se oggi prescritti).

Di norma, la costituzione della rendita vitalizia era a carico del datore di lavoro, che così poteva rimediare a quanto non fatto in passato, risolvendo il danno effettivamente cagionato al dipendente.

Adesso, però, anche il lavoratore ha la facoltà di procedere in tal senso, ma a proprie spese.

Si tratta, però, di un’opportunità che può consentire l’accesso a una pensione da cui si sarebbe altrimenti esclusi senza quei versamenti. O magari di aumentare l’importo pensionistico, anche se si è già in pensione. È una soluzione valida perfino nel caso in cui si tratti di un parente deceduto, dal quale si percepisce o si percepirà la pensione di reversibilità.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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