Figli maggiorenni nell’ISEE: ecco chi deve essere incluso e chi no

Dal 2024 sono cambiate le regole per figli maggiorenni nell'ISEE: il carico fiscale diventa decisivo per la composizione del nucleo familiare.
5 ore fa
3 minuti di lettura
isee
Foto © Investireoggi

L’inclusione dei figli maggiorenni nel calcolo dell’ISEE rappresenta un aspetto fondamentale per la determinazione del nucleo familiare e, di conseguenza, per l’accesso a determinate agevolazioni economiche e prestazioni sociali.

Con l’entrata in vigore delle nuove disposizioni nel 2024, alcuni criteri sono stati modificati, incidendo sulle modalità di compilazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU).

Cosa determina l’appartenenza al nucleo familiare si fini ISEE?

Quando si compila una DSU per il calcolo dell’ISEE, può sorgere il dubbio se includere o meno i figli maggiorenni che non vivono più nella stessa abitazione dei genitori. In passato, l’età rappresentava un fattore determinante, ma dal 1° gennaio 2024 questa condizione è stata superata, lasciando spazio ad altri criteri.

L’elemento primario che influisce sulla composizione del nucleo familiare è la residenza del figlio. Tuttavia, la semplice variazione di residenza non è sufficiente a determinare un nucleo autonomo. A pesare sulla decisione sono anche lo stato fiscale e lo stato civile del figlio.

L’importanza del carico fiscale

Uno dei fattori chiave per stabilire se un figlio maggiorenne rientri nel nucleo familiare dei genitori è il suo status fiscale. Se il figlio risulta fiscalmente a carico, pur avendo una residenza diversa, continuerà a essere considerato parte del nucleo genitoriale. Questo criterio ha sostituito la precedente regola dell’età, che fino al 2023 prevedeva che i figli sopra i 26 anni, indipendentemente dal carico fiscale, costituissero un nucleo autonomo.

Dal 2024, quindi, qualsiasi figlio maggiorenne che non risieda con i genitori, ma che sia ancora a loro carico, sarà incluso nel loro nucleo familiare ai fini ISEE. Solo nel caso in cui abbia un reddito superiore alla soglia prevista dalla normativa fiscale per il mantenimento del carico, sarà considerato autonomo.

La soglia di reddito per essere considerati fiscalmente a carico

Per determinare se un figlio maggiorenne rientra nel nucleo familiare dei genitori, il reddito annuo gioca un ruolo fondamentale. Attualmente, i limiti di reddito per il mantenimento del carico fiscale sono i seguenti:

  • fino ai 24 anni, il figlio può essere considerato fiscalmente a carico se il suo reddito annuo non supera i 4.000 euro;
  • dai 25 anni in poi, la soglia di reddito si riduce a 2.840,51 euro annui, uniformandosi al limite previsto per tutti gli altri familiari fiscalmente a carico.

Se il reddito del figlio maggiorenne supera questi importi, viene considerato autonomo dal punto di vista fiscale e, di conseguenza, anche per il calcolo dell’ISEE. Ricordiamo anche che la legge di bilancio 2025 ha modificato le regole per i familiari fiscalmente a carico. In pratica è previsto che, i figli possono considerarsi a carico, nel rispetto di predetti limiti di reddito, fino al compimento del loro 30° anno di età, salvo che si tratti di figlio disabile con la legge 104.

L’influenza dello stato civile

Un altro aspetto da considerare è il matrimonio. Se il figlio maggiorenne è sposato, il suo nucleo familiare verrà determinato considerando il coniuge e l’eventuale prole.

In questo caso, non potrà più essere incluso nel nucleo dei genitori, indipendentemente dalla sua situazione economica o dalla residenza.

Questo principio si applica anche nel caso in cui il figlio viva ancora con i genitori ma sia coniugato: la famiglia di appartenenza ai fini ISEE diventa quella composta dal coniuge e dai figli, se presenti.

Effetti sul calcolo dell’ISEE

L’inclusione o meno di un figlio maggiorenne nel nucleo familiare dei genitori ha un impatto diretto sull’indicatore ISEE. Se il figlio è a carico ed è incluso, il reddito complessivo del nucleo familiare aumenta. Il che può ridurre la possibilità di accedere a determinate agevolazioni economiche. Al contrario, se il figlio costituisce un nucleo autonomo, il reddito del nucleo genitoriale sarà inferiore, favorendo l’accesso a prestazioni sociali e assistenziali.

Questa distinzione è particolarmente rilevante per l’accesso a benefici come borse di studio universitarie, esenzioni o riduzioni sulle tasse scolastiche, agevolazioni sanitarie e contributi economici per famiglie a basso reddito.

Figli maggiorenni nell’ISEE: cambiamenti rispetto al passato

Le nuove regole entrate in vigore nel 2024 eliminano l’elemento dell’età come criterio per l’autonomia del nucleo familiare ai fini ISEE. In precedenza, i figli con più di 26 anni erano automaticamente considerati indipendenti (se superavano una certa sogli di reddito), anche se fiscalmente a carico. Oggi, invece, indipendentemente dall’età, se il figlio maggiorenne non è sposato, ha una residenza distinta ma è ancora fiscalmente a carico, continua a far parte del nucleo genitoriale.

Questa modifica ha implicazioni importanti, in quanto amplia la platea di figli maggiorenni che rientrano nel calcolo del reddito familiare ai fini ISEE. Di conseguenza, molte famiglie potrebbero trovarsi con un indicatore ISEE più alto rispetto agli anni precedenti, incidendo sulla possibilità di accesso a determinate prestazioni sociali e benefici economici.

Riassumendo

  • Residenza non basta: un figlio maggiorenne con residenza distinta può ancora far parte del nucleo familiare.
  • Carico fiscale decisivo: se fiscalmente a carico, il figlio resta nel nucleo genitoriale, indipendentemente dall’età.
  • Reddito limite: fino a 24 anni il reddito massimo è 4.000€, poi si abbassa a 2.840,51€.
  • Matrimonio cambia tutto: un figlio coniugato forma un nuovo nucleo con il coniuge ed eventuali figli.
  • Impatto sull’ISEE: l’inclusione del figlio aumenta il reddito familiare, influenzando l’accesso ai benefici.
  • Regole dal 2024: l’età non è più rilevante, conta solo carico fiscale e stato civile.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Saldo primario in forte risalita e positivo dopo 5 anni
Articolo precedente

Conti pubblici e Pil meglio del previsto: netto aumento del saldo primario e crollo del deficit

Vontobel: Certificate Fast sull'Italia 13% annuo
Articolo seguente

Certificate Fast sull’Italia 13% annuo