L’arte di arrangiarsi è una vera e propria cattedra ormai nel napoletano. La novità sulle targhe polacche è tanto insolita, quanto preoccupante, visto che stiamo parlando comunque di un illecito. Infatti, negli ultimi tempi, le strade di Napoli hanno visto un aumento significativo di veicoli con targhe polacche e bulgare. Questo fenomeno, apparentemente insolito, è diventato una strategia diffusa tra gli automobilisti napoletani per ridurre i costi legati all’assicurazione e ad altre spese automobilistiche. Tuttavia, questa pratica solleva preoccupazioni riguardo alla legalità e alla sicurezza stradale.
Perché sempre più auto con targhe polacche a Napoli
A Napoli, è sempre più comune vedere auto e scooter con targhe straniere, in particolare polacche e bulgare.
Circolano decine di migliaia di veicoli immatricolati all’estero, con una forte concentrazione proprio nel capoluogo campano. La principale motivazione dietro questa scelta è di natura economica: i costi elevati dell’assicurazione RC Auto in città spingono molti automobilisti a cercare alternative più vantaggiose.
La città vanta alcune delle tariffe assicurative più alte d’Italia, con premi che possono superare i 1.500 euro all’anno per un motorino e cifre ancora più elevate per le automobili. Per aggirare questo problema, molti cittadini decidono di radiare il proprio veicolo dal Pubblico Registro Automobilistico e reimmatricolarlo all’estero, principalmente in Polonia o Bulgaria. Attraverso società specializzate, il veicolo viene poi formalmente “noleggiato” al proprietario originale, permettendogli di circolare con una targa estera. Questo consente di risparmiare notevolmente sui costi assicurativi e di evitare il pagamento del bollo auto.
Le implicazioni legali e i rischi per gli automobilisti
Sebbene possa sembrare una soluzione conveniente, l’utilizzo di targhe estere comporta diversi rischi.
In caso di incidente, ottenere un risarcimento può diventare complicato, soprattutto se l’assicurazione estera non è valida o se la compagnia assicurativa non è affidabile. Le forze dell’ordine possono inoltre avere difficoltà nel verificare la copertura assicurativa e la regolarità del veicolo, aumentando il rischio di circolazione di mezzi non conformi alle norme di sicurezza.
Per contrastare questa pratica, dal 2022 il Codice della Strada stabilisce che i residenti in Italia da oltre 60 giorni non possano guidare veicoli con targa estera, a meno che non siano iscritti a un registro speciale. Tuttavia, molti automobilisti trovano escamotage per aggirare questa regola, spesso ricorrendo a contratti di noleggio fittizi con società straniere.
Le autorità italiane hanno intensificato i controlli per arginare questo fenomeno. Recentemente, la Guardia di Finanza ha sequestrato diverse targhe polacche e denunciato i responsabili di alcune agenzie di pratiche auto che facilitavano l’immatricolazione fraudolenta. In alcuni casi, i veicoli risultavano immatricolati in Polonia tramite società inesistenti o non operative da anni, creando un sistema di elusione che ha portato a diverse truffe.
Targhe polacche, quali conseguenze per la sicurezza stradale
Oltre agli aspetti legali ed economici, il fenomeno delle targhe estere solleva importanti questioni di sicurezza stradale. La difficoltà nel verificare la copertura assicurativa e la regolarità dei veicoli può aumentare il rischio di circolazione di mezzi non sicuri o addirittura privi di assicurazione.
In caso di incidente, le vittime possono trovarsi senza adeguata tutela e risarcimento.
Il numero crescente di veicoli immatricolati all’estero potrebbe inoltre creare problemi alle autorità locali nella gestione del traffico e nell’applicazione delle sanzioni. Le multe comminate a veicoli con targa estera spesso restano non pagate, rendendo difficile il recupero delle somme dovute e riducendo l’efficacia dei controlli stradali.
Il fenomeno delle targhe polacche e bulgare a Napoli rappresenta una risposta dei cittadini ai costi elevati dell’assicurazione e ad altre spese legate alla proprietà dei veicoli. Tuttavia, questa pratica comporta rischi significativi sia per gli automobilisti coinvolti sia per la collettività. È essenziale che le autorità continuino a monitorare e contrastare queste pratiche, garantendo al contempo soluzioni più accessibili per i cittadini in regola.