Il primo anno con circa 460 euro in tutto e il secondo anno con 500 euro in unica soluzione, molti italiani hanno preso la social card meglio nota come Carta Dedicata a Te. Una sorta di carta acquisti, simile ad una carta di credito di Poste Italiane o alle classiche carte Postepay, questa è la Carta Dedicata a Te che il governo Meloni con la legge di Bilancio ha deciso di rinnovare nel 2025. La Carta Dedicata a Te è ancora in vigore. E adesso si attendono solo le novità riguardo alle date e agli importi delle nuove ricariche. Date ancora sconosciute, ma soprattutto, importi delle ricariche che secondo il nostro parere, rischiano di essere inferiori alle attese.
“Buonasera, volevo alcune informazioni se ne avete, sulla Carta Dedicata a Te. Ho già goduto di questa misura nel 2023 e nel 2024 e mi chiedevo se anche stavolta nulla è cambiato visto che mi trovo nelle stesse condizioni degli anni passati sia come reddito che come composizione del nucleo familiare. In pratica, conto di ottenere ancora una volta l’aiuto. Ma volevo capire se avevate date certe o importi certi che prenderemo.”
Ricarica Carta Dedicata a Te nel 2025: che cifre arriveranno?
La Carta Dedicata a Te è una social card che nel 2023 ha visto i beneficiari prendere due ricariche per un totale che ha sfiorato i 460 euro. Infatti fu caricata in estate di quell’anno con 382,50 euro. Fondi da usare all’epoca solo per l’acquisto di generi alimentari di primaria necessità. Per poi passare ad una nuova ricarica in inverno, da 77,20, stavolta per comprare anche benzina e gasolio, ovvero per il rifornimento di carburanti (una sorta di bonus benzina) o biglietti e abbonamenti per il pubblico trasporto.
Nel 2024 invece una sola volta è stata ricaricata, con 500 euro. Come detto la Carta Dedicata a Te è stata confermata nel 2025. E le modalità di erogazione o i requisiti sono rimasti inalterati.
Carta Dedicata a Te 2025, come funziona?
Per godere anche nel 2025 della Carta Dedicata a Te il meccanismo è sempre il solito. Serve un ISEE in corso di validità non superiore a 15.000 euro. Non è necessaria una domanda, e basta avere l’ISEE in corso di validità per sperare di rientrare in una posizione idonea al contributo, nella graduatoria che stila l’INPS in base all’ISEE e alla composizione della famiglia, tra presenza di figli piccoli, invalidi e altre situazioni di fragilità. Una graduatoria che poi l’INPS gira al comune per le comunicazioni riguardo al beneficio assegnato. I vecchi beneficiari vedranno, non appena tutto sarà pronto per le ricariche, i fondi accreditati direttamente sulla vecchia card. Un pò quello che è successo nel 2024, quando sulla stessa card ricevuta nel 2023, furono accreditati i 500 euro prima citati.
Per chi invece per questioni di composizione della famiglia o per ISEE, si trova a dover ricevere eventualmente per la prima volta il beneficio, la procedura sarà la solita. La graduatoria, la convocazione del Comune, il messaggio con cui si informa che la Carta Dedicata a Te è alle poste per il ritiro.
Nuove cifre per la Carta Dedicata a Te, ecco di cosa si tratta
Date incerte dicevamo, perché da pochi giorni di fatto è finita la procedura della ricarica 2024. I contribuenti infatti per poter godere dei 500 euro del 2024, hanno dovuto prima di tutto attivare la card entro il 16 dicembre. Una attivazione possibile con il primo acquisto effettuato e con il primo utilizzo della card. E poi hanno dovuto svuotare la card dei fondi presenti, entro il 28 febbraio scorso. Adesso che è finita la procedura 2024, con le card adesso inattive, si attendono i decreti e gli atti che faranno partire le nuove ricariche. Ed anche gli importi che verranno caricati a singolo beneficiario sono ancora privi di certezze. La speranza è che si ripeta l’erogazione di 500 euro del 2024.
Le conclusioni in vista delle nuove ricariche
Una speranza che gli indizi di oggi però rischiano di rendere vana. Perché dobbiamo sottolineare che le dotazioni per la Carta Dedicata a Te nel 2025 sono inferiori di 100 milioni rispetto a quelle del 2024. Infatti fu pari a 600 milioni la posta messa nel piatto per le erogazioni 2024 mentre per il 2025 il governo ha stanziato 500 milioni. Meno fondi che presuppongono due diversi rischi. Uno è che la platea dei beneficiari sia inferiore, perché se ci sono meno beneficiari ecco che le ricariche possono essere le stesse del 2024 o addirittura più alte. Oppure che gli importi per singolo beneficiario siano inferiori. Solo così si può ammortizzare il taglio di 100 milioni di dotazioni.