Tra meno di un mese entreranno in vigore le nuove regole sull’ISEE che escludono i titoli di Stato dal calcolo. A partire da aprile 2025, le famiglie italiane potranno beneficiare di questa novità prevista dalla Legge di Bilancio 2024 (L. 213/2023).
L’INPS e il Ministero del Lavoro hanno confermato ufficialmente la data con due comunicati stampa. Nel comunicato del Ministero si legge che dal mese di aprile, grazie al nuovo modello della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), sarà possibile escludere dai calcoli dell’ISEE i titoli di Stato, i buoni fruttiferi postali e i libretti di risparmio postale fino a un massimo di 50.000 euro.
Questa modifica consentirà a molte famiglie di abbassare il proprio ISEE e accedere più facilmente a bonus e agevolazioni.
L’esclusione dei titoli di Stato dall’ISEE
L’esclusione dei titoli di Stato e dei buoni fruttiferi postali dall’ISEE è prevista da una norma approvata a fine 2023.
Infatti, facciamo riferimento al c.183 della L.n°213/2023 (Legge di bilancio 2024) il quale prevede che:
Nella determinazione dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) sono esclusi, fino al valore complessivo di 50.000 euro, i titoli di Stato di cui all’articolo 3 del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di debito pubblico, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 dicembre 2003, n. 398, nonché i prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato.
Dunque, nel calcolo dell’ISEE, sono esclusi fino a un valore complessivo di 50.000 euro:
- i titoli di Stato ossia quelli definiti dall’articolo 3 del Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di debito pubblico (DPR n.398/2003);
- i prodotti finanziari di raccolta del risparmio garantiti dallo Stato, come buoni postali fruttiferi e libretti di risparmio postale.
Noi di Investire Oggi abbiamo preparato una lista dei prodotti finanziari esclusi dall’ISEE.
Dopo un iter abbastanza travagliato, in data 18 febbraio in Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il DPCM n°13/2025 nuovo decreto ISEE che recepisce tra le varie novità anche l’esclusione dei titoli di Stato e dei buoni fruttiferi dall’ ISEE.
A tal fine è modificato il precedente DPCM 159/2013.
Il nuovo decreto è entrato in vigore in data 5 marzo 2025. Tuttavia, per rendere operativa la novità è necessario aggiornare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) e le relative istruzioni per la compilazione. Ancora ferme alle vecchie previsioni.
Ma qual è la conseguenza della novità ISEE per i contribuenti?
Come sappiamo l’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è uno strumento che serve per misurare la condizione economica-patrimoniale delle famiglie e determinare l’accesso a prestazioni sociali, bonus, esenzioni e tariffe ridotte.
Quasi tutti i bonus o prestazioni sociali dipendono dall’ISEE. Infatti il loro importo (vedi ad esempio l’assegno unico) o l’accesso alla prestazione stessa (vedi ad esempio il bonus bollette) è ancorato all’ISEE.
Ecco perchè l’esclusione dei titoli di Stato e dei buoni fruttiferi permetterà di avere un ISEE più basso e di accedere a nuove o rafforzate prestazioni sociali.
Una famiglia tipo composta da due genitori, due figli e una casa di proprietà che possiede 25.000 euro in titoli di Stato potrebbe ottenere una riduzione dell’ISEE di circa 2.000 euro, pari all’8,6% in meno. Per chi possiede 50.000 euro in strumenti finanziari, la riduzione dell’ISEE può arrivare a 4.000 euro, pari a una riduzione del 17,2% (Fonte ilSole24 ore).
Novità operativa da aprile. C’è il comunicato stampa ufficiale
Il comunicato del Ministero del Lavoro sull’esclusione dei Titoli di Stato dall’ISEE pubblicato in data 5 marzo ha ufficializzato la data a partire dalla quale le novità diventeranno effettivamente operative.
A partire dal mese di aprile, in seguito all’approvazione del nuovo modello tipo della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) e delle relative istruzioni per la compilazione sarà possibile escludere dai calcoli dell’ISEE i titoli di Stato, i buoni fruttiferi postali (inclusi quelli trasferiti allo Stato) e i libretti di risparmio postale.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e l’INPS, in accordo con la Consulta Nazionale dei CAF forniscono chiarimenti riguardo all’esclusione dal patrimonio mobiliare, ai fini ISEE, per un importo massimo di 50mila euro per nucleo familiare. Tale novità è prevista dall’articolo 1, comma 1, lettera d), numero 5, del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 14 gennaio 2025, n. 13, entrato in vigore in data odierna. Il medesimo decreto recepisce quanto introdotto dall’articolo 1, comma 183, della legge 30 dicembre 2023, n. 213.
In particolare si precisa che il nuovo modello tipo della DSU sarà disponibile da aprile e comunque entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del d.P.C.M. n. 13/2025 (5 marzo 2025).
Le DSU già presentate nell’anno in corso restano valide fino alla naturale scadenza ai fini dell’accesso alle prestazioni sociali agevolate.
Ferma restando la facoltà di richiedere, a seguito dell’approvazione della nuova modulistica ISEE, una nuova attestazione ISEE. Attestazione che calcolata secondo la nuova normativa.
Riassumendo.
- Esclusione dei titoli di Stato dall’ISEE – Dal mese di aprile 2025, i titoli di Stato, buoni fruttiferi postali e libretti di risparmio postale fino a 50.000 euro saranno esclusi dal calcolo dell’ISEE, riducendone il valore.
- Normativa di riferimento – La novità è prevista dall’art.
1, comma 183, della Legge di Bilancio 2024 (L. 213/2023) ed è stata recepita dal DPCM n. 13/2025, entrato in vigore il 5 marzo 2025.
- Effetti sull’ISEE – La riduzione dell’ISEE può arrivare fino al 17,2% per chi possiede 50.000 euro in strumenti finanziari esclusi, favorendo l’accesso a prestazioni sociali agevolate.
- Nuova DSU disponibile da aprile – Per applicare la modifica, è necessario il nuovo modello DSU, che sarà disponibile entro 30 giorni dall’entrata in vigore del DPCM n. 13/2025 (quindi entro il 5 aprile).
- Validità delle attestazioni ISEE già rilasciate – Le DSU già presentate nel 2025 restano valide fino alla loro naturale scadenza, ma sarà possibile richiedere una nuova attestazione con le nuove regole.