Non è un buon momento per i bond governativi del Sudafrica, colpiti dall’impasse politica e dalla lite tra Pretoria e amministrazione Trump sulla legge per gli espropri delle terre ai danni della minoranza bianca. Il rendimento a 10 anni in valuta locale è esploso di 178 punti base (+1,78%) al 10,74% dalla fine di gennaio. Il cambio perde il 7% contro il dollaro da settembre. Entrambi hanno cancellato i guadagni che erano arrivati con le elezioni del maggio scorso, quando l’African National Congress perse la maggioranza assoluta dei seggi all’Assemblea Nazionale per la prima volta dalla fine dell’apartheid nel 1994.
Mercati più cauti
Sulla necessità di formare il nuovo governo è nata una coalizione tra il partito che fu di Nelson Mandela e altre formazioni dell’opposizione di centro-destra, tra cui spicca Alleanza Democratica. Questo è considerato un riferimento per la minoranza bianca, che ammonta al 18% dell’intera popolazione.
L’inedita coalizione ha permesso la rielezione del presidente Cyril Ramaphosa. I mercati hanno brindato alla svolta, ma ultimamente ci stanno andando cauti.
Lite in maggioranza sul nuovo bilancio
Anche i bond del Sudafrica in dollari sono in calo, sebbene gli spread con i Treasuries americani dall’inizio dell’anno siano rimasti stabili. La scadenza a 5 anni offre un premio di 260 punti base o 2,6% sul quinquennale USA e rende il 6,66% al momento. La scadenza a 7 anni, sempre in dollari, rende il 6,95% e a premio di circa 275 punti. Qual è l’oggetto della tensione? Il nuovo bilancio a cui il governo sta lavorando in queste settimane per presentarlo al Parlamento nei prossimi giorni. A causa del recente azzeramento dei fondi americani al programma sanitario di lotta all’AIDS, i conti pubblici registreranno un “buco” atteso nell’ordine dei 60 miliardi di rand o 3,3 miliardi di dollari.
Il ministro delle Finanze, Enoch Godongwana, intende coprirlo alzando l’IVA dal 15% al 17%. Il ministro dell’Agricoltura, John Steenhuisen, che è anche leader di Alleanza Democratica, è fermamente contrario. Vuole che il governo valuti tagli alla spesa e la vendita di due porti ai privati. Non è disponibile a concedere ulteriori aumenti delle tasse e del debito pubblico. Questo è salito al 75% del Pil da meno del 24% nel 2008. Le condizioni di vita nel Paese, allo stesso tempo, sono peggiorate. La disoccupazione riguarda un lavoratore su tre, il crimine è dilagante, fuori controllo e l’economia ristagna.
Bond Sudafrica con rating bassi
Le agenzie di rating valutano i bond del Sudafrica con giudizi tutti insufficienti o “non investment grade”: BB- per S&P (ma con outlook positivo nel novembre scorso), BB- per Fitch con outlook stabile e Ba2 con outlook anch’esso stabile per Moody’s. Probabile che un accordo alla fine sul nuovo bilancio si trovi. Il problema è di più ampio respiro. L’ANC non segnala grande disponibilità agli alleati di svoltare sulla politica economica impostata sul “tassa e spendi” degli ultimi decenni. Se si arrivasse alla rottura nella maggioranza, le speranze dei mercati di assistere ad un cambio di passo a Pretoria svanirebbero.
Non un bello scenario per un Paese dove quasi il 22% delle entrate è destinato al solo pagamento degli interessi sul debito.