A partire dal 31 marzo 2025, tutte le aziende registrate presso il Registro delle Imprese, incluse le società tra professionisti, dovranno sottoscrivere una polizza assicurativa destinata a coprire i danni derivanti da eventi catastrofali. Per l’aziende del settore pesca e acquacoltura il termine per adempiere è fissato al 31 dicembre 2025
Questa disposizione, introdotta con la Legge di Bilancio 2024 (L. n. 213/2023, art. 1, commi 101-111) e successivamente prorogata con il D.L. n. 202/2024, convertito nella Legge n. 15/2025, rappresenta un cambiamento significativo nella gestione dei rischi per le imprese italiane.
La Fondazione studi dei consulenti del lavoro, in apposito, documento, ha analizzato la misura e avanzato alcune osservazioni.
Polizze catastrofali: obbligo di copertura e categorie di beni interessati
L’obbligo assicurativo polizze catastrofali riguarda la protezione dei danni provocati da calamità naturali ed eventi catastrofali che colpiscano il territorio nazionale, con un focus specifico sui beni materiali iscritti nell’attivo patrimoniale dell’azienda. Le categorie di beni soggette a copertura comprendono:
- Terreni e fabbricati: edifici aziendali e terreni associati all’attività d’impresa;
- Impianti e macchinari: tutte le attrezzature industriali necessarie allo svolgimento dell’attività produttiva;
- Strumenti e attrezzature commerciali: macchinari elettronici, attrezzi, utensili, nonché impianti e mezzi utilizzati per la logistica e la movimentazione delle merci.
L’assicurazione dovrà includere non solo le strutture principali ma anche le loro pertinenze, come impianti elettrici, idraulici, fognature, recinzioni e cancelli. Saranno compresi anche i macchinari a controllo numerico e le attrezzature di precisione fondamentali per la produzione.
Conseguenze per le aziende non in regola
L’inosservanza dell’obbligo di stipula delle polizze catastrofali comporterà gravi conseguenze per le imprese.
In particolare, in caso di eventi calamitosi, le aziende prive di adeguata copertura assicurativa o con polizze non conformi alla normativa vigente non potranno accedere ai finanziamenti pubblici destinati alla ricostruzione e al risarcimento dei danni.
Questo cambiamento segna una svolta nella gestione delle emergenze, trasferendo l’onere economico del risarcimento dalle casse dello Stato alle compagnie assicurative. Tuttavia, il sistema prevede specifici massimali e franchigie per garantire la sostenibilità del meccanismo e tutelare sia le imprese che il settore assicurativo.
Obbligo polizze catastrofali: impatti economici e valutazioni future
Dalle osservazioni avanzate dalla Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro, l’introduzione di questo obbligo solleva interrogativi sull’impatto economico che potrebbe avere sui bilanci aziendali. Il costo delle polizze varierà in base a diversi fattori, tra cui la tipologia di attività svolta, la localizzazione dell’impresa e il valore dei beni assicurati.
Se da un lato questa misura punta a ridurre l’onere dello Stato nella gestione delle emergenze, dall’altro le imprese dovranno affrontare un ulteriore costo fisso per la propria operatività. La necessità di un equilibrio tra copertura assicurativa e sostenibilità finanziaria sarà quindi cruciale nei prossimi anni.
In definitiva, l’introduzione dell’obbligo delle polizze catastrofali rappresenta un importante cambiamento nella gestione del rischio aziendale. Le imprese dovranno adattarsi a questa nuova realtà, pianificando con attenzione la scelta delle coperture assicurative più adatte alle proprie esigenze per garantire la continuità operativa anche in caso di eventi estremi.
Riassumendo
- Obbligo assicurativo: entro il 31 marzo 2025, imprese e società tra professionisti devono sottoscrivere polizze catastrofali.
- Deroga: per le imprese del settore pesca e acquacoltura l’obbligo può essere adempiuto entro il 31 dicembre 2025.
- Beni coperti: L’assicurazione include terreni, fabbricati, impianti, macchinari, attrezzature industriali e commerciali.
- Sanzioni: Senza copertura adeguata, le aziende non riceveranno aiuti pubblici in caso di calamità.
- La Fondazione Studi Consulenti del Lavoro ha analizzato la misura e avanzato osservazioni.