Abbassare l’ISEE significa riuscire ad accedere a prestazioni previdenziali, bonus e agevolazioni che, con un indicatore più elevato, non sarebbero disponibili. Proprio per questo, per molte famiglie diventa fondamentale riuscire nell’intento – spesso complicato – di ridurre il proprio Indicatore della Situazione Economica Equivalente.
Oggi però si presenta una nuova opportunità: come stabilito dal Decreto di Palazzo Chigi n. 13 del 14 gennaio scorso (articolo 1, comma 1, lettera d), dal 5 marzo 2025 entra finalmente in vigore l’esclusione dal calcolo ISEE di alcuni strumenti finanziari specifici. In particolare, saranno esclusi buoni fruttiferi, libretti di risparmio postali e titoli di Stato, ovvero tutti i prodotti garantiti dallo Stato.
Abbiamo utilizzato la parola “finalmente” perché questo decreto recepisce ciò che era già previsto dalla Legge di Bilancio 2024 (articolo 1, comma 183), approvata lo scorso anno.
Dubbi e perplessità sulla novità del 5 marzo per le DSU
La novità entrerà dunque in vigore con oltre un anno di ritardo. Ma prima di correre al CAF per aggiornare l’ISEE, conviene capire con precisione cosa realmente verrà escluso dal calcolo e, soprattutto, di quanto effettivamente si abbasserà l’indicatore.
Un nostro lettore ci scrive:
«Salve, vorrei capire quando devo andare al CAF per aggiornare l’ISEE con la novità sull’esclusione dei libretti e dei titoli di Stato. Ho 5.000 euro in buoni fruttiferi, precisamente due buoni da 2.500 euro ciascuno, cointestati con mia moglie. Abbiamo due figli e il nostro ISEE attuale è di 20.000 euro. Inoltre, vorrei capire quanto si abbasserà l’ISEE considerando che ho anche 10.000 euro sul conto corrente bancario, relativi al 2023. Grazie mille, spero di essere stato chiaro.»
ISEE senza buoni e libretti, ecco di quanto si abbassa, tutti gli esempi
Non sempre aggiornare l’ISEE è davvero utile.
Per alcune famiglie, infatti, questa modifica potrebbe non avere alcun impatto reale sul diritto alle agevolazioni. Molto dipende dall’importo detenuto in buoni fruttiferi, libretti e titoli di Stato, e molto dipende anche dalla ragione per cui si utilizza l’ISEE.
Prima di tutto, bisogna chiarire cosa non verrà più inserito nel calcolo. Come già detto, saranno esclusi titoli di Stato, buoni fruttiferi postali e libretti di risparmio postale, ma soltanto fino a un massimo di 50.000 euro per nucleo familiare.
La novità, in vigore dal 5 marzo, diventerà però operativa effettivamente da aprile 2025, poiché occorrerà aggiornare la procedura informatica e predisporre un nuovo modello della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU). L’INPS ha già chiarito che le DSU con ISEE già presentate e attestate restano comunque valide fino al 31 dicembre 2025.
Non a tutti conviene rinnovare l’ISEE, ecco perché
Perché in alcuni casi non è vantaggioso rinnovare l’ISEE? Ad esempio, per una famiglia composta da due genitori e due figli, che utilizza l’ISEE soltanto per ottenere l’Assegno Unico Universale, potrebbe essere inutile. Se, per ipotesi, questa famiglia avesse 10.000 euro in buoni fruttiferi e un ISEE già attestato a 17.000 euro, non otterrebbe alcun vantaggio concreto da un abbassamento dell’ISEE grazie alla nuova norma.
Infatti, avendo già diritto all’importo massimo dell’Assegno Unico, abbassare ulteriormente l’ISEE non cambierebbe nulla.
Ecco come incidono sull’ISEE buoni e libretti di risparmio
Il valore dell’ISEE è determinato dalla somma del reddito complessivo familiare e dal 20% del patrimonio mobiliare e immobiliare, il tutto diviso per la scala di equivalenza in base alla composizione del nucleo familiare.
Vediamo alcuni esempi pratici:
Una famiglia con un reddito di 20.000 euro, un patrimonio totale di 80.000 euro (di cui 50.000 euro in buoni fruttiferi), una casa di proprietà con valore immobiliare completamente abbattuto dalla detrazione per abitazione principale e composta da 4 membri, avrà un ISEE calcolato così:
- Il 20% di 80.000 euro è 16.000 euro, che diviso per la scala di equivalenza (che è 2,46 per una famiglia di 4 persone) genera un valore di 6.504 euro.
L’ISEE totale della famiglia sarebbe quindi pari a 26.504 euro (20.000 di reddito + 6.504 patrimoniale).
Escludendo invece i 50.000 euro di buoni, il patrimonio scenderebbe a 30.000 euro:
- Il 20% di 30.000 euro è 6.000 euro, diviso per la stessa scala di equivalenza (2,46), porta a un valore patrimoniale di 2.439 euro circa.
L’ISEE totale diventa dunque 22.439 euro, ovvero circa 4.000 euro in meno.
Altri esempi pratici di ISEE al netto di libretti e buoni fruttiferi
Se una famiglia composta da 4 persone possiede buoni per 10.000 euro, il risparmio in termini di ISEE sarebbe di circa 813 euro.
Chi possiede solo 1.000 euro in buoni risparmierebbe circa 81 euro, mentre con 2.000 euro il risparmio sarebbe di circa 162 euro, e così via.
È evidente che in alcuni casi l’abbassamento ottenuto è davvero limitato. Considerando che i CAF probabilmente chiederanno circa 25 euro per il rinnovo dell’ISEE, per chi lo ha già presentato quest’anno e lo ha già a pagamento, il gioco potrebbe non valere la candela.