Mi chiamo Giuseppe, ho 69 anni, e sono un pensionato italiano. Dopo una vita di lavoro, oggi mi trovo a dover sopravvivere con una pensione sotto i 1.000 euro .
Non voglio fare vittimismo, né gridare allo scandalo, ma voglio raccontare la mia storia, perché so che non sono solo. Ci sono migliaia di pensionati come me che ogni mese devono fare i conti con le spese quotidiane, spesso privandosi anche del necessario.
E’ la storia di Giuseppe e tanti altri pensionati italiani che proviamo a raccontare.
Una vita di lavoro. per cosa?
Ho iniziato a lavorare molto giovane. Ho fatto di tutto: operaio, magazziniere, autista.
Sempre con la convinzione che un giorno avrei potuto godermi la pensione in tranquillità.
E invece, eccomi qui. Dopo anni di contributi, mi ritrovo con un assegno pensionistico che non arriva a 1.000 euro al mese Quando ero giovane, nessuno mi aveva detto che sarei finito a contare ogni centesimo.
Con meno di 1.000 euro al mese affitti, bollette, spesa e tasse: un calvario quotidiano
Ogni mese la mia pensione di meno si 1.000 euro si volatilizza in un attimo.
- Affitto: 400 euro per un piccolo bilocale. Vivo in una città di provincia, niente di lussuoso, eppure la metà della mia pensione se ne va solo per avere un tetto sopra la testa.
- Bollette: luce, gas, acqua, telefono. Anche facendo attenzione, siamo sui 150-200 euro al mese.
- Spesa alimentare: con l’inflazione degli ultimi anni, fare la spesa è diventato un incubo. Carne, frutta, verdura… i prezzi sono alle stelle. Anche cercando le offerte, è difficile stare sotto i 250 euro mensili.
E il resto? Non c’è. Non c’è spazio per svaghi, viaggi, scene fuori.
A volte non c’è nemmeno per una visita medica privata, se il servizio pubblico mi dà appuntamento dopo sei mesi. Ecco un altro tasto dolente. Con l’età arrivano gli acciacchi, e chi ha una pensione sotto i 1.000 euro non può permettersi di aspettare mesi per una visita specialistica. L’alternativa? Pagare di tasca propria o rinunciare alle cure.
E poi ci sono le tasse. Non ho una casa di proprietà, non ho rendite extra, eppure ogni anno devo fare i conti con il prelievo fiscale su una pensione già poca. Il bollo auto, per esempio, una tassa su cui oggi per chi ha redditi bassi non prevede alcuno sconto. Ecco anche il motivo per cui molti miei conoscenti pensionati italiani sono in fuga all’estero.
Cosa potrebbe cambiare per noi pensionati con meno di 1.000 euro al mese?
Se dovessi suggerire qualcosa a chi ci governa? Tante cose:
- Aumento delle pensioni minime: una pensione sotto i 1.000 euro oggi non permette di vivere dignitosamente. Servirebbe un adeguamento serio, almeno ai livelli di altri paesi europei.
- Riduzione delle tasse per chi ha redditi bassi: non è giusto che un pensionato con 900 euro al mese debba comunque pagare imposte. Chi ha poco dovrebbe essere esentato.
- Agevolazioni sugli affitti per pensionati: per chi non ha casa di proprietà, l’affitto è una condanna.
Servirebbero più alloggi a canone agevolato.
- Luce e gas: gli attuali bonus sociali sulle utenze non sono in grado di contrastare concretamente il caro bollette. Servirebbe di più.
- Bollo auto: come c’è l’esenzione bollo auto disabili, perché non pensare ad una esenzione o sconto bollo per pensionati con redditi bassi.
- Sanità più accessibile: liste d’attesa più brevi e visite gratuite per chi ha pensioni basse sarebbero un passo avanti (oggi i fondi di esenzione ticket finiscono subito i primi giorni del mese).
Non siamo pochi, siamo tanti, e ogni giorno ci troviamo di fronte a scelte impossibili.
Giuseppe, 69 anni, pensionato italiano.