L’ISEE è diventato un argomento di grande interesse da quando una recente novità del governo, introdotta nel 2024 ma entrata in vigore soltanto il 5 marzo scorso con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, ha imposto un correttivo significativo. Parliamo dell’ormai celebre esclusione dei titoli di Stato, dei libretti di risparmio postale e dei buoni fruttiferi dal calcolo dello stesso ISEE. Tuttavia, oggi affrontiamo un caso differente: la necessità di correggere un ISEE già attestato, indipendentemente dalla nuova norma sui titoli garantiti dallo Stato. È fondamentale, infatti, indicare nell’ISEE la condizione di invalidità di un componente del nucleo familiare.
Specialmente se appena riconosciuta dalla Commissione Medica Invalidi Civili. L’ISEE, dunque, deve essere aggiornato per diverse ragioni, a maggior ragione per famiglie che si trovano in situazioni simili al caso specifico segnalato da una nostra lettrice.
La domanda della nostra lettrice
«Salve, mi chiamo Piera e vi chiedo alcuni chiarimenti. Il mio nucleo familiare è composto da me, mio marito e due figli, uno di 40 anni e l’altro di 45 anni. Dal 2024 siamo titolari dell’Assegno di Inclusione. Mio figlio ha ricevuto, con data 6 marzo, il verbale di invalidità civile con il quale è riconosciuto invalido al 90%. Se non erro, adesso anche lui dovrebbe entrare nell’Assegno di Inclusione. Ma come posso inserirlo, visto che il servizio sociale del Comune mi aveva detto che beneficiari eravamo solo io e mio marito?»
In pratica, la nostra lettrice rappresenta un tipico esempio di famiglia che beneficia dell’Assegno di Inclusione, dove da un anno all’altro possono cambiare le condizioni e la composizione dei beneficiari del sussidio.
Una famiglia può ritrovarsi in queste situazioni per diverse ragioni: la nascita di un figlio, un decesso, cambi di residenza in entrata o in uscita, oppure, come nel caso della lettrice, l’insorgenza di una condizione di invalidità.
Se una persona viene riconosciuta invalida, sia che faccia già parte del perimetro dei beneficiari del sussidio sia che non vi rientri ancora, è necessario aggiornare l’ISEE per ottenere l’eventuale incremento dell’Assegno di Inclusione spettante. Occorre, però, fare attenzione alla corretta procedura da seguire.
Invalidità: ISEE da rifare e solo dopo nuova domanda di Assegno di Inclusione, ecco come fare la giusta procedura
Anche se è sempre l’INPS a certificare l’invalidità di un componente della famiglia, non è possibile intervenire direttamente sulla domanda di Assegno di Inclusione già presentata. Non basta nemmeno presentare semplicemente una nuova domanda di ADI, poiché si rischia di far decadere la precedente senza vedere approvata la nuova. Infatti, se l’INPS riscontra che la domanda di Assegno di Inclusione indica un soggetto disabile non presente come tale nell’ISEE, non può approvare la richiesta.
Il primo passo fondamentale è quindi quello di correggere l’ISEE, presentando una nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU). In questa dichiarazione, il soggetto riconosciuto invalido civile con disabilità media (grado di invalidità tra il 67% e il 99%) deve essere inserito chiaramente, indicando la data e il numero identificativo del verbale.
Il rinnovo dell’ISEE è imprescindibile, ma non sufficiente da solo. Infatti, aggiornare esclusivamente la DSU senza adeguare la domanda di ADI può comportare una discordanza che potrebbe far decadere la domanda stessa.
Fare presto conviene, il nuovo importo dell’ADI già a metà aprile prossimo
In conclusione, dopo aver rinnovato l’ISEE e ottenuto una nuova attestazione valida, la famiglia deve presentare immediatamente una nuova domanda di Assegno di Inclusione. E dovrà indicare chiaramente la presenza del componente disabile. Una volta approvata la nuova domanda, quella precedente decade automaticamente e si ottengono i nuovi importi dell’ADI, che prevedono una maggiorazione con coefficiente n0,50 per ogni componente disabile all’interno della famiglia.
Inoltre, a ogni nuova domanda di Assegno di Inclusione corrisponde anche l’emissione di una nuova card ADI. Che va ritirata presso gli uffici postali dopo aver ricevuto apposita comunicazione da parte dell’INPS.
Alla nostra lettrice consigliamo di seguire scrupolosamente queste indicazioni per evitare inutili perdite di tempo o il rischio di restare senza sussidio per alcuni mesi. Considerato che il figlio è già stato ufficialmente riconosciuto disabile, è consigliabile completare velocemente il rinnovo dell’ISEE e la nuova domanda ADI. Così da poter ricevere già dal 15 aprile prossimo la nuova ricarica sulla card con gli importi aggiornati.