Com’è cambiato il mercato del lavoro italiano in 20 anni: giovani ai margini e over 50 in testa

Il mercato del lavoro italiano è cambiato parecchio negli ultimi decenni, ma le maggiori opportunità occupazionali riguardano gli over 50.
1 settimana fa
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Mercato del lavoro con pochi giovani
Mercato del lavoro con pochi giovani © Licenza Creative Commons

Record di occupazione in Italia nel mese di febbraio, con un tasso salito al nuovo massimo storico del 63%. Un dato che all’estero verrebbe considerato allarmante, visto che nel resto dell’Unione Europea in media sono occupati più di 70 persone su 100 tra 15 e 64 anni. Il mercato del lavoro italiano ha compiuto enormi progressi negli ultimi decenni, ma insufficienti a colmare il gap con le altre principali economie continentali. E così restiamo in fondo alla classifica, associati da questo punto di vista a stati come la Turchia.

Mercato del lavoro italiano non per giovani

C’è un altro dato che sconvolge e che salta all’occhio non appena guardiamo alle serie storiche dell’ISTAT, che partono dal gennaio del 2004. Esso riguarda i giovani, che non stanno affatto beneficiando di questo boom dell’occupazione.

Come vedremo, numeri alla mano, il nostro mercato del lavoro è sempre più anziano.

  • 15-24 anni: 1,732 mln (7,8%) versus 1,191 (4,9%)  tasso occupazione: 28,4% a 20,4% = -8% (inattività da 63,1% a 75,5%)
  • 25-34 anni: 6,010 mln (27,1%) versus 4,233 (17,4%) tasso occupazione: 70,1% a 68,6% = -1,5% (inattività da 21,7% a 24,3%)
  • 35-49 anni: 9,67 mln (43,6%) versus 8,809 (36,2%) tasso occupazione: 75,2% a 77,7% = +2,5% (inattività da 20,2% a 18,1%)
  • 50+ anni:  4,789 mln (21,6%) versus 10,099 (41,1%) tasso occupazione: 22,7% a 37% = +14,3%
  • 50-64 anni: 4,444 mln versus (20%) versus 9,238 (38%) tasso occupazione 41,8% a 66,6% = +24,8% (inattività da 56,4% a 31%)

Pesa frequenza universitaria

I giovani di età compresa tra 15 e 24 anni occupati erano ad inizio 2004 1 milione 732 mila, incidendo per quasi l’8% del totale. A febbraio di quest’anno scendevano in valore assoluto a 1 milione 191 mila, meno del 5%. Cos’è accaduto? Ci sono più ragazzi che frequentano l’università rispetto a una ventina di anni addietro. Ciò spiegherebbe l’impennata del tasso di inattività dal 63,1% al 75,5%.

Ma proseguendo con le classi di età, scopriamo che anche coloro che si collocano tra i 25 e i 34 anni sono scesi in percentuale dal 27,1% al 17,4% del totale degli occupati. La loro riduzione è stata anche in valore assoluto, complice la demografia.

E ancora: tra 35 e 49 anni di età scendono per numero di occupati. L’incidenza sul totale di questi ultimi arretra dal 43,6% al 36,2%. Ma sale il tasso di occupazione del 2,5% al 77,7%. Va molto meglio tra gli over 50: circa +5,3 milioni di occupati, un tasso di occupazione in crescita del 14,3% al 37% (sono compresi nel conteggio anche gli over 64) e incidenza sul totale degli occupati esplosa dal 21,6% al 41,1%. Anche solo concentrandoci sulla classe di età in età lavorativa 50-64 anni, l’incidenza sugli occupati passa dal 20% al 38% e l’occupazione dal 41,8% al 66,6%. In compenso, il tasso di inattività è crollato dal 56,4% al 31%.

Riforme pensioni, sempre più over attivi

In questo caso hanno inciso le riforme della previdenza degli ultimi 20 anni, che hanno allungato la permanenza al lavoro tra gli over 60. Anzi, in passato era molto frequente in Italia andare in pensione anche prima dei 60 anni di età. Da questi dati emerge, comunque, che il mercato del lavoro per oltre i tre quarti vede la presenza di persone dai 35 anni insù. Meno di un quarto degli occupati ha un’età inferiore ai 35 anni. Nel 2004, circa il 35% degli occupati aveva meno di 35 anni.

Completiamo l’analisi con gli inattivi, questione spinosa per il nostro mercato del lavoro. Sono coloro che, pur non lavorando, neanche cercano un’occupazione. Ecco cosa ci dicono i numeri suddivisi anche questa volta per classi di età:

  • 15-24 anni: 3,854 mln (26,9%) versus 4,408 (36%)
  • 25-34 anni: 1,86 mln (13%) versus 1,497 (12,2%)
  • 35-49 anni: 2,593 mln (18,1%) versus 2,053 (16,8%)
  • 50-64 anni: 6,004 mln (42%) versus 4,296 (35%)
  • TOT: 14,311 mln                    TOT: 12,254 mln

Futuro mercato del lavoro favorevole ai giovani?

Gli inattivi in valore assoluto sono crollati di oltre 2 milioni di unità in questo oltre un ventennio. Nel frattempo, sono aumentati della stessa cifra gli occupati. Quanto alla composizione dei primi, nel 2004 intorno al 27% aveva un’età compresa tra 15 e 24 anni. Oggi, tale percentuale è salita al 36% per questo gruppo. All’altro estremo troviamo coloro che hanno un’età tra i 50 e i 64 anni. Incidevano per il 42% degli inattivi, mentre oggi per il 35%. A conti fatti, gli under 35 erano il 40% degli inattivi ad inizio 2004 e oggi sfiorano il 50%.

Un ennesimo dato che conferma quanto il mercato del lavoro italiano stia invecchiando. L’età media degli occupati è sempre più alta, anche per ragioni di demografica generale. Se da un lato ciò è la spia di una tendenza negativa, dall’altra può costituire motivo di ottimismo per i giovani di oggi e, soprattutto, tra pochi anni: avranno dinnanzi a loro molte opportunità occupazionali, man mano che si saranno liberati posti di lavoro lasciati scoperti da quanti andranno in pensione.

giuseppe.timpone@investireoggi.it 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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