Manovra finanziaria 2011 contribuenti minimi
Oltre a tagli ed inasprimento di alcuni tributi al fine di raggiungere l’agognato pareggio di bilancio nel 2014, il decreto legge 98 2011 introduce anche alcune modifiche in merito all’ applicazione del regime agevolativo denominato “regime dei minimi”, che potrebbero far divenire ancora più appetibile tale tipo di tassazione forfettaria.
Regime contribuenti minimi 2011
Ricordiamo che il regime dei “contribuenti minimi” è stato introdotto recentemente per favorire sia lo sviluppo di nuove attività avviate da giovani, sia per l’ emersione di una parte consistente di lavoratori non regolari.
Contribuenti minimi requisiti 2011 – Infatti per aderire occorre che i redditi dichiarati non siano superiori ai 30.000 euro e che i beni strumentali acquistati non superino alcune soglie.
Contribuenti minimi Iva – Per chi rientra nei “contribuenti minimi” è previsto che l’ Iva non vada assolta e che tutte le imposte ( Irpef, Iva, Irap) vengano sostituite da una tassazione forfettaria pari al 20 per cento di quanto dichiarato.
Con la novità normativa introdotta sarà possibile usufruire del regime impositivo ex articolo 1, commi da 96 a 117, legge 244 del 2007 prevedendo l’ applicazione di una imposta sostitutiva dell’ Irpef e delle addizionali regionali e comunali ridotta al 5 per cento rispetto a quella del 20 per cento attualmente in vigore. Condizione essenziale è che il giovane, oppure chi ha perso il lavoro di recente, avvii un’ attività di impresa , o lavoro autonomo o arte e professioni come persona fisica. Sono in ogni caso ammessi al regime anche chi ha i requisiti ed ha avviato l’ attività dopo il 31 dicembre 2007. Ulteriori requisiti previsti sono quelli di non aver avviato altre attività nei tre anni precedenti a quella a cui si applica il regime agevolato. Inoltre la nuova attività non dovrà essere una mera prosecuzione di attività che in precedenza veniva svolta come attività di lavoro dipendente o anche in forma autonoma.
Regime agevolato contribuenti minimi – E’ possibile esclusivamente usufruire del regime agevolativo se la nuova attività è la prosecuzione di una precedente, intestata però ad altro soggetto. In ogni caso i ricavi della società o ditta relativi all’ intestatario non devono superare i 30.000 euro. Chi possiede i requisiti sopra descritti potrà optare per il regime agevolato nel regime di imposta corrente e per i quattro successivi. E’ possibile anche proseguire con il nuovo regime oltre il quarto anno, ma a condizione che non si superino i 35 anni di età. I vantaggi per chi usufruisce del regime sono quelli di usufruire di un minore pagamento di imposta, ma anche di non dover versare l’ Iva, l’ Irap , obblighi di registrazione, tenute delle scritture contabili e degli studi di settore.
Contribuenti minimi cessazione – Il regime cessa in ogni caso se si superano i 30.000 euro come ricavi annui, oppure se si effettuano cessioni all’ esportazione oppure se si assumono dipendenti o collaboratori a progetto, o ancora si acquistano beni strumentali per oltre 15.000 euro oppure si distribuiscono utili. Altri motivi di esclusione dal regime riguardano invece i soggetti che posseggono quote di reddito di srl o ancora si avvalgono di regimi speciali ai fini Iva o altri regimi particolari.
Regime minimi 2011
Viene quindi modificato il vecchio regime dei minimi con la possibilità per i vecchi contribuenti che rientravano in tale regime di aderire ad un particolare regime chiamato dei minimi “modificato”. Questo regime prevede l’ esenzione dagli obblighi di tenuta delle scritture contabili, di fare le liquidazione dei versamenti Iva, oltre a non essere assoggettati ad Irap.
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