Mutuo Multiswitch Credem: le principali caratteristiche – Riprendiamo oggi le nostre periodiche analisi sui vari prodotti di mutuo ipotecario disponibili all’interno delle banche italiane. La nostra lente di ingrandimento si è soffermata sul Mutuo Multiswitch, di Credem: un finanziamento che può permettere al cliente di gestire liberamente il tasso di interesse applicato sul capitale oggetto di mutuo, potendo spostare l’ago della bilancia dal tasso fisso a quello variabile, anche più volte durante il piano di ammortamento. Il mutuo parte infatti con l’applicazione di un tasso di interesse variabile, che incorpora in sé la possibilità di poter esercitare una o più opzioni di variazione al tasso di interesse fisso, con potenziale ritorno al variabile, e nuovo passaggio al fisso.
Mutuo Multiswitch opzioni tassi: cosa conviene scegliere Il numero delle opzioni, in sintesi, dipenderà dalla versione del mutuo che si sceglie di acquistare. Con la versione base si avrà diritto a un’unica opzione di cambio, gratuita (dal variabile al fisso). L’acquisto oneroso delle successive due opzioni permetterà al mutuatario di tornare indietro sui propri passi, una o due volte. Ma vediamo nel dettaglio le caratteristiche del prodotto.
Mutuo acquisto prima casa o seconda casa: l’offerta di Credem
Il mutuo Multiswitch è un finanziamento a medio lungo termine utilizzabile per le operazioni di acquisto della prima o della seconda casa. L’importo massimo finanziabile non potrà superare l’80% del valore di perizia dell’immobile, sul quale andrà iscritta, ovviamente, garanzia ipotecaria di primo grado in favore della banca erogante. La durata del piano di ammortamento sarà invece estesa tra un minimo di 5 anni e un massimo di 30 anni, con le ovvie possibilità di selezione di durate intermedie, e di estinzione anticipata del debito residuo, effettuabile in qualsiasi momento, e senza pagamento di alcuna penale specifica.
Tasso di interesse mutuo Multiswitch Credem
Per quanto concerne il principale dato di riferimento, il tasso di interesse variabile (applicato in partenza) sarà calcolato sulla base dell’Euribor a tre o sei mesi, maggiorato di uno spread non superiore ai 4,50 punti percentuali (al di sotto di sale soglia, sarà contrattato con il singolo cliente).
Nell’ipotesi di passaggio al tasso di interesse fisso, il parametro di riferimento diventa l’IRS Euro, con calcolo di quello a 12 anni per durate residue del mutuo tra gli 11 e i 14 anni, 15 anni per le durate comprese tra i 15 e i 19 anni, 20 anni per le durate tra i 20 e i 24 anni, e 25 anni per le durate tra i 25 e i 29 anni. In ogni caso, il tasso di mora sarà uguale a tasso di interesse nominale annuo, maggiorato di 2 punti percentuali. Superato il tasso imposto al capitale oggetto di mutuo, diamo un’occhiata alle varie spese accessorie. Le commissioni di istruttoria sono pari a 0,50 punti percentuali sull’importo erogato, con un minimo piuttosto basso, pari a 300 euro. Le spese per la gestione della pratica sono invece pari a 39 euro annue, con spese di incasso di 1,75 euro per singola rata con addebito automatico sul conto corrente, e 3 euro per ogni singola rata con pagamento per cassa. Spese esterne alla banca, poiché relative a servizi prestati da professionisti non riconducibili all’istituto di credito erogante, sono quelle relative alla perizia (250 euro), agli adempimenti notarili e all’assicurazione eventuale dell’immobile. Previste per legge, infine, le imposte sostitutive pari a 0,25 punti percentuali per la somma erogata, o a 2 punti percentuali sulla stessa, a seconda che si tratti di acquisto della prima o della seconda casa.
Multiswitch Credem il nostro giudizio
In conclusione, il prodotto ci sembra essere adatto a una ristretta cerchia di utenza bancaria nella versione con più di una opzione, il cui costo non è esplicitato sui fogli informativi.
Per le esigenze successive al primo esercizio dell’opzione, d’altronde, potrebbe essere adatto optare per una sostituzione o una modulazione differente del programma di rimborso, ottenibili per vie differenti. Inoltre il prodotto in sé include alcune spese trascurabili, come le spese di gestione della pratica (39 euro annui) che vanno ad aggravare parzialmente (e inutilmente) sulle tasche del mutuatario. Da rivedere anche i costi di assicurazione.