Biglietti da 500 € introvabili in Italia e in aumento nel resto d’Europa

Le banconote da 500 euro vanno a ruba nelle banche: cresce il sospetto della fuga di capitali
12 anni fa
1 minuto di lettura

Di che colore sono le banconote da 500 euro? Non tutti sapranno rispondere velocemente a questa domanda: molti comuni mortali infatti non hanno mai avuto tra le mani questo prezioso biglietto rosa e viola. Un dato però insospettisce: nel resto d’Europa le banconote dal taglio massimo sono in aumento (si è passati dai 167 milioni, pari a 83 miliardi, del 2002 a 600 milioni, ovvero 300 miliardi) mentre da noi sono quasi introvabili. E’ solo un caso?

 

I falsari sono più interessati ai tagli piccoli

Quelle da 500 euro non sono banconote molto trattate dai falsari: dai controlli della GdF solo lo 0,04% dei biglietti mediamente risulta non autentico.

Si sale al 6,3% già con i tagli da 200 euro. Il motivo è di facile intuizione: difficilmente il cittadino medio paga al negozio con banconote da 500 euro e, se anche lo facesse, la cassiera ne controllerebbe l’autenticità. Più i tagli sono piccoli e più è facile mettere in circolazione banconote false.

 

Riciclaggio e fuga di capitali

In banca ai piccoli risparmiatori difficilmente vengono rilasciati pezzi da 500 euro. Nessuno agli sportelli lo dice esplicitamente ma il sospetto che queste banconote siano riservate ad una nicchia di clienti e siano chiamate ad assolvere scopi precisi è forte.

Il rapporto annuale dell’Unità finanziaria della Banca d’Italia, pubblicato lo scorso maggio, individua nelle banconote da 500 euro un potenziale mezzo per azioni di riciclaggio.

Non è un caso che geograficamente la circolazione di biglietti da 500 euro si concentri in zone strategiche: secondo un rapporto della Fondazione Icsa e della Guardia di Finanza quattro quinti circolano in prossimità del confine italo-svizzero, nella provincia di Forlì (che confina con San Marino) e nel Triveneto. Punti nevralgici per il flusso di denaro.

I sospetti sono più che giustificati. Per questo motivo  è stato anche proposto di limitare la diffusione dei grossi calibri emulando l’esempio di Paesi che già l’hanno fatto.

Negli Stati Uniti ad esempio le banconote con valore superiore ai 100 dollari sono state ritirate dal mercato nel 1969. In Giappone il taglio più grosso non supera i 10 mila yen (104 euro). In Gran Bretagna non il taglio massimo è di 50 sterline (63 euro) ed è stato vietato a banche e cambiavalute di rimettere in commercio le banconote da 500 euro, proprio perché un rapporto di un’agenzia di sicurezza aveva evidenziato il rischio concreto che si trattasse di denaro destinato al riciclaggio sporco. In controtendenza la Svizzera dove il biglietto con il taglio massimo è pari a 832 euro (mille franchi).

Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo precedente

Lavoro a chiamata? Anche con un sms

Articolo seguente

Evasione fiscale: il Regno Unito pubblica le foto degli evasori