L’incertezza per il futuro spinge molti risparmiatori alla previdenza complementare mediante pensione integrativa. In un periodo di crisi come quello attuale infatti, la pensione sembra aver smesso di essere un diritto.
Quando iniziare a pensare alla pensione: i vantaggi della previdenza integrativa per i giovani
Solitamente si inizia a pensare all’ipotesi di previdenza complementare in età adulta. Tuttavia nulla vieta ad un giovane di avviare questo processo, perfino prima di entrare nel mondo del lavoro (tramite versamenti dei genitori su un fondo vincolato).
Precariato: quando il risparmio è un miraggio
Tuttavia in Italia la previdenza integrativa stenta a decollare: le ragioni sono da ricercare nel precariato. Sono soprattutto i giovani le vittime di questa incertezza lavorativa che spinge a preoccuparsi più del presente che del futuro. Risparmiare appare uno step successivo. Per questo le adesioni ai fondi pensione sono ancora relativamente basse (soprattutto paragonando la percentuale a quella di altri Paesi europei), nonostante i rendimenti convenienti. Non a caso ad iscriversi sono soprattutto dipendenti privati: quelli pubblici hanno forse meno incertezza sul futuro mentre i liberi professionisti hanno troppi dubbi sul presente. A questo si aggiungono limiti dovuti a tecnicismi, ad esempio i rigidi paletti dell’investimento in caso di cessione o riscatto quote.
TFR e fondi pensione a confronto
Corte dei Conti, Covip e numerosi altri enti ed istituzioni hanno cercato di rilanciare questo strumento di investimento. Dando uno sguardo ai rendimenti è evidente come i fondi pensione siano più convenienti rispetto al TFR: i primi fruttano l’8% mentre le rivalutazioni del TFR nel 2012 si sono fermate al +2,9%. Tuttavia il TFR viene interpretato come un rendimento certo e quindi favorito.