Obbligazioni Amplifon, la prima volta è già un successo

Richieste tre volte superiori al quantitativo richiesto per il nuovo bond che pagherà una cedola del 4,875% per sei anni. Visione positiva degli analisti nonostante l’assenza di rating
11 anni fa
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Anche Amplifon si lancia sul mercato obbligazionario. Approfittando dei bassi tassi d’interesse offerti dal mercato, il leader mondiale nella distribuzione di apparecchi acustici, protesi acustiche e sistemi uditivi, ha collocato con successo il suo primo bond senior Amplifon raccogliendo 275 milioni di euro fra investitori istituzionali. Non era facile, viste le dimensione della società e la mancanza di rating per il titolo che non è assicurato (Unsecured) dal patrimonio del gruppo, ma i collocatori guidati da un pool di banche internazionali (Banca Imi, Bnp Paribas, Deutsche bank, UniCredit) hanno sfruttato al meglio l’immagine di Amplifon e la capillare presenza nel mondo con i suoi 3.250 punti vendita per presentare l’offerta a fondi e investitori qualificati.

Il risultato è stato un successo che è andato ogni più rosea previsione raccogliendo ordini per circa 700 milioni di euro a fronte di un importo previsto dall’emittente compreso tra i 200 e i 250 milioni con rendimento superiore al 5%.

 

Obbligazioni Amplifon 4,875% 2019 in sintesi amplifon bond

In virtù di questi numeri, Amplifon ha ampliato l’offerta potendo agire sulla portata della cedola che è stata abbassata al 4,875% a fronte di una raccolta finale di 275 milioni di euro. Il prezzo di aggiudicazione è stato pari a 99,459 per un rendimento a scadenza del 5% lordo. Il titolo (Isin XS0953207759) sarà presto quotato presso la borsa del Lussemburgo, negoziabile per importi minimi di 100.000 euro con multipli aggiuntivi di 1.000, ma è già trattabile sul mercato non regolamentato Over the counter (Otc) al prezzo di 100,10. La cedola è fissa e verrà corrisposta il 16 Luglio di ogni anno fino al 2019 quando il bond andrà a scadenza. La società ha tuttavia la possibilità di richiamare anticipatamente l’emissione parzialmente o integralmente a partire dal 2016. I proventi della raccolta saranno utilizzati dalla società per ridurre l’indebitamento bancario che al 31 marzo scorso ammontava a 319 milioni allungando altresì le scadenze finanziarie. Parte del funding sarà però utilizzato anche per pagare il recente acquisto in Ungheria degli undici punti vendita della catena retail Kind Hallàscentrum Kft di proprietà del gruppo tedesco Kind.

Anche se l’operazione – come dice una nota – non avrà impatti significativi sulla posizione finanziaria netta dell’esercizio in corso, è abbastanza chiaro che il debito di gruppo aumenterà alla fine dell’anno a cui seguirà, però, un beneficio in termini di incremento del fatturato pari a circa un milione di euro (Amplifon: acquistato in Ungheria il retail di Kind).

 

Per il 2013 Amplifon punta su Turchia, Polonia e India

amplifon sviluppoQuotato a Piazza Affari, Amplifon ha realizzato nel 2012 ricavi per 846 milioni di euro, in crescita del 2,3% nonostante la crisi economica che imperversa in Europa. L’Ebitda è stato di 145 milioni (17% del fatturato), mentre il risultato netto è stato positivo per 43 milioni (+1,1%) grazie al significativo miglioramento della profittabilità negli Stati Uniti e al raggiungimento di un sostanziale pareggio operativo nel Regno Unito che hanno consentito di controbilanciare la performance poco brillante dell’Europa continentale. La strategia di Amplifon per i prossimi anni è quella di consolidare ulteriormente la propria leadership di mercato a livello mondiale attraverso una crescita organica solida e potenziali acquisizioni, con l’obiettivo di perseguire quote di mercato ottimali in tutti i paesi dove il gruppo è già presente o entrando in nuovi mercati che presentino interessanti opportunità di sviluppo. A tal fine, Amplifon potrà beneficiare dei proventi derivanti dalla Turchia, dalla Polonia e, soprattutto, dall’India dove, a seguito dell’acquisizione conclusa nel corso del 2012, è diventata la principale catena organizzata del paese. [fumettoforumright] Il settore non è certo in forte espansione – osserva Lisa Bedell Clive di Bernstein Research – ma è comunque in costante crescita a livello mondiale. Si stima che il mercato degli apparecchi acustici crescerà nei prossimi anni del 3-7% annuo (in volumi) grazie all’allungamento della vita media della popolazione, il crescente inquinamento acustico, lo sviluppo delle tecnologie digitali e i cambiamenti culturali.

Attualmente, circa il 10% della popolazione dei paesi industrializzati è affetto da problemi uditivi e, all’interno di questo target, solo una percentuale che varia, a seconda del paese di riferimento, tra il 10 ed il 25% ricorre ad una soluzione uditiva.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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