Detrazione 50% e 65%, come compilare le fatture dei lavori

Ecco una mini guida per la corretta compilazione della fattura per lavori di ristrutturazione edilizia o risparmio energetico al fine della fruizione del bonus 50 e di quello al 65%
11 anni fa
1 minuto di lettura

Detrazione per lavori di ristrutturazione edilizia, il bonus 50% quella per lavori di risparmio energetico, il bonus 65%,  fruibile se i pagamenti sono fatti con bonifico e se ci sono le fatture dei lavori. Ma come compilare queste fatture? Ecco un piccolo aiuto per evitare errori.

Detrazione 50 e 65%: le novità 2013

Si ricorda in primo luogo che la legge di stabilità 2014 ha prorogato sia il bonus 50 che quello al 65% prevedendo nuove scadenze ( si rinvia per maggiori dettagli al nostro articolo Detrazione 50 e 65% nella legge di stabilità, ecco le nuove scadenze per gli ecobonus).

 

Fattura detrazione 50 e 65% necessaria

Per poter fruire del bonus occorre la fattura dei lavori eseguiti sull’immobile. La fattura di lavori di ristrutturazione della casa (detrazione 50%) o di ottimizzazione in chiave di risparmio energetico (detrazione 65%) che possono  beneficiare delle detrazioni fiscali hanno requisiti formali previsti dalla legge. Ecco tutto quello che c’è da sapere per essere sicuri di non cadere in errori formali che possono mettere a rischio il diritto alla detrazione.

 Fatture lavori ristrutturazione: quante ne servono?

La normativa non pone alcun limite al numero di fatture presentate: se nello stesso cantiere operano più imprese quindi il contribuente può richiedere singole detrazioni per ogni intervento presentando rispettivamente la fattura rilasciata dal falegname, dall’idraulico, dall’elettricista, dal muratore e così via. Ma non solo: sono ammesse più fatture anche quando i lavori sono svolti da un’unica ditta ad esempio in caso di fatture di acconto e saldo. Non vige quindi divieto di cumulo se gli interventi hanno natura diversa.

Intestatario fattura è il beneficiario della detrazione ?

[fumettoforumright]

L’intestatario della fattura deve coincidere con chi paga i lavori e, soprattutto, con chi richiede la detrazione fiscale relativa agli stessi. Non è obbligatorio che si tratti del proprietario essendo ammessi ai bonus casa anche i detentori dell’immobile, ad esempio il convivente del proprietario purché sussista un legame ufficiale, l’inquilino o chi vanta sull’immobile un diritto reale di godimento.

In caso di convivenza è consigliabile stipulare un contratto di comodato d’uso gratuito. L’indirizzo dell’intestatario della fattura deve coincidere con quello di residenza al momento dell’emissione del documento.

 Occhio alla data dei pagamenti

Per poter godere della detrazione fiscale, occorre prestare attenzione alla data del bonifico di pagamento dei lavori. Anche quindi se la fattura è stata emessa prima del 6 giugno 2013 (quando la detrazione prevista era del 55%), se il pagamento è stato effettuato dopo questa data il contribuente avrà diritto alla detrazione 65%.

 Fattura per i lavori in casa: quali elementi servono per beneficiare della detrazione

E’ consigliabile elencare nella fattura le singole voci dei lavoro eseguiti con i rispettivi costi. Se si tratta di troppi interventi si può fare riferimento in fattura al Sal (Stato di avanzamento dei lavori) o ad un consuntivo. Non è più obbligatorio invece (dal 14 maggio 2011) indicare separatamente il costo della manodopera .

Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo precedente

Protesta in Parlamento: i senatori 5 Stelle si tolgono giacca a cravatta in aula [VIDEO]

Articolo seguente

Fa causa all’Agenzia delle Entrate: vince in primo grado ma è costretto a pagare 17 mila euro