Bond Nyrstar convertibili per investire nelle miniere di zinco

Interessante obbligazione convertibile a cinque anni con cedola del 4,25% per il gruppo minerario belga. L’emissione va a rifinanziare un titolo in scadenza e il rendimento è in linea con altri bond a tasso fisso
11 anni fa
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Il settore minerario non sta certo attraversando un buon momento per via della crisi economica. Tuttavia vi sono dei settori estrattivi che, nonostante le difficoltà del momento, si sono difesi meglio di altri, come quelli attivi nella produzione di zinco. Parliamo quindi oggi di Nyrstar, una delle società europee più note e attiva nell’estrazione di zinco, minerale indispensabile per la lavorazione dei metalli leggeri e pesanti. Lo zinco è infatti il quarto metallo più comune nell’uso tecnologico dopo ferro, alluminio e rame e viene usato principalmente dalle industrie siderurgiche per galvanizzare i metalli o per formare le leghe, come l’ottone o le parti di autoveicoli ed elettrodomestici.

Lo zinco è utilizzato principalmente anche per le vernici, in oreficeria o nella cosmetica. E’ quindi un elemento indispensabile e impiegato a tutto campo. Fra gli estrattori di zinco, vi sono diverse industrie minerarie attive in Europa e una di queste è la famosa Nyrstar. Società belga fondata nel 2007 dalla fusione fra l’azienda mineraria australiana Zinifex e la belga Umicore, detiene numerosi siti produttivi sparsi per il mondo e ha alle dipendenze più di 7.000 persone. Nyrstar è quotata alla borsa di Bruxelles ed è controllata principalmente da investitori istituzionali inglesi, americani e belgi.

 

Obbligazioni Nyrstar convertibili 4,25% 2018 in dettaglio

 

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Ma come investire in Nyrstar senza per forza rischiare sul mercato azionario? La società ha recentemente emesso un prestito obbligazionario convertibile da 120 milioni di euro che ha riscontrato i favore del mercato. Il bond, senior unsecured, servirà per estinguere una obbligazione convertibile 7% in scadenza il prossimo anno di pari entità (Isin BE6000211829) e potrà essere incrementato di altri 15 milioni nel caso i book runner dell’operazione (Ip Morgan e Goldman Sachs) decidessero di esercitare l’opzione a loro riservata. Il prestito obbligazionario convertibile Nyrstar è stato prezzato a 100 e paga una cedola fissa del 4,25% su base semestrale il 25 settembre e il 25 marzo di ogni anno, mentre il prezzo di conversione è stato fissato a 4,978 euro con un premio del 35% sul prezzo di quotazione di borsa delle azioni a 3,68.

Il bond sarà quotato sulla borsa del Lussembrugo e negoziabile anche su Euronext con il codice Isin BE0003876936 per tagli da 1.000 euro. Il successo del collocamento dell’obbligazione convertibile a cinque anni – commentano i vertici di Nyrstar – permette alla società di allungare la scadenza debitoria del gruppo potendo beneficiare di una finestra di mercato particolarmente favorevole per diversificare le fonti di finanziamento. A gennaio il Cda chiederà l’autorizzazione per emettere un corrispondente numero di azioni al servizio del prestito convertibile appena emesso. Il successo del collocamento ha fatto rialzare anche le quotazioni delle altre due obbligazioni in euro quotate di Nyrstar a tasso fisso e in particolare il bond Nyrstar 5,50% 2015 (Isin BE6000680668) che da 98 è passato a 102 per un rendimento lordo del 4,45% a scadenza. Il mercato – osserva un analista – è infatti tornato più fiducioso sulle possibilità di rifinanziamento del prestito da 100 milioni in scadenza fra 18 mesi circa. Stesso progresso anche per le quotazioni del bond Nyrstar 5,375% 2016 da 525 milioni (Isin BE6220236143) che, a parità di rendimento, scade un anno più tardi.

 

Nyrstar, perdite in aumento  nel primo semestre, ma il peggio è alle spalle

 

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Nonostante il calo del prezzo dello zinco sui mercati internazionali (da 1,937 a 1,916 dollari per tonnellata), nel primo semestre del 2013 Nyrstar si è difesa bene. La produzione globale di zinco (Nyrstar ha miniere in Cina, Australia, Europa e Americhe) è scesa del 9% rispetto a un anno fa, a 145 tonnellate, in linea con il guidance del mercato, mentre peggio hanno fatto i settori estrattivi di oro (-52%) e argento (-17%) nei quali Nyrstar è altrettanto impegnata in minor parte. Il totale della produzione ha condotto, di conseguenza, a una perdita di 92 milioni di euro per il gruppo, dato che si confronta con i 62 milioni persi nel 2012.

Le attività estrattive di zinco nelle miniere di Campo Morado in Messico sono state sospese per adeguarsi alla domanda e di conseguenza anche i costi avranno un’incidenza minore sull’esercizio in corso. I ricavi complessivi sono scesi del 10% a 1,43 miliardi di euro, mentre l’ebitda si è attestato a 87 milioni (-20%). Per effetto, si appesantisce anche la posizione debitoria netta a quota 756 milioni (+11%), mentre il livello di cash floww rimane adeguato (94 milioni), benché in calo del 22%. Roland Junck, Cfo di Nyrstar, ha sottolineato che, dopo una prima parte dell’anno caratterizzata dal crollo delle quotazioni dello zinco e dell’argento, per la seconda parte del 2013 è attesa una stabilizzazione dei corsi con una leggera ripresa della domanda a livello internazionale per il 2014. [fumettoforumright]Difficile pensare a un ritorno delle quotazioni pre-crisi prima di 3-4 anni – ha aggiunto – tuttavia Nyrstar ha attuato tutte le misure di contenimento dei costi per mettere in sicurezza la posizione finanziaria del gruppo che, nonostante tutto, resta solida. Come dimostrato anche dalla decisione degli amministratori di distribuire un dividendo di 0,16 euro lo scorso mese di agosto.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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