L’OMT (“Outright Monetary Transactions”) non è un programma di assistenza finanziaria che la BCE ha messo in campo un anno e mezzo fa per uno o più specifici paesi dell’Eurozona. Lo ha affermato con estrema convinzione il ministro delle Finanze irlandese, Michael Noonan, che ha così chiarito la posizione di Dublino, la quale è uscita dal piano di salvataggio della Troika (UE, BCE e FMI), messo in piedi ormai tre anni fa, ma senza avere aderito a un piano di assistenza precauzionale, requisito considerato indispensabile per porsi sotto l’ombrello di protezione della BCE, tramite l’OMT.
Cos’è l’OMT e a cosa serve
Ricapitolando, le cose stanno così. Il 26 luglio del 2012, nel corso di una bufera finanziaria che lasciava intravedere il crollo imminente dell’Eurozona, il governatore Mario Draghi annuncia ai mercati che proteggerà l’euro con qualsiasi mezzo. Le parole convincono i mercati e la tempesta si arresta. Il 6 settembre dello stesso anno, la BCE vara ufficialmente il piano OMT, che consiste nell’acquisto illimitato dei bond sovrani oggetto di crisi, a patto che sia il governo di un paese a richiedere il sostegno di Francoforte e che s’impegni in cambio a sottoscrivere le cosiddette “enhanced conditions credit line”. La logica è la seguente: chiedi aiuto? Allora fai quello che ti dico io, cioè risani i conti e riformi la tua economia.
A causa di queste rigide condizioni, l’OMT non è stato ancora richiesto da alcun governo dell’Eurozona, perché equivarrebbe a sottoporsi a un commissariamento della BCE e di Bruxelles.
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Ma la scorsa settimana, davanti al Parlamento di Dublino, il ministro Noonan ha smentito questo tipo di ricostruzione, sostenendo che essa sarebbe frutto di un’incomprensione anche tra gli alti ranghi della politica e dell’economia in Europa.
Sempre secondo Noonan, pertanto, l’ammissibilità all’OMT non sarebbe preclusa a quanti non si sottopongano a un qualche piano precauzionale di salvataggio, perché l’ombrello sarebbe aperto a prescindere e su tutti i paesi dell’Area.
A stretto giro, tuttavia, arriva la smentita di Joerg Asmussen, membro del board della BCE e responsabile dei rapporti con la Commissione, che all’Irish Times ha chiarito che Dublino non potrebbe essere ammessa all’OMT, in quanto non si è avvalsa di alcuna linea di credito a scopi precauzionali; insomma, non ha sottoscritto un nuovo piano di salvataggio ipotetico e le relative condizioni.
Una verità ufficiosa: l’OMT è servito solo a salvare l’Italia
Ma allora l’OMT per cosa è stato ingegnato, visto che non è stato ad oggi mai attuato e nessun governo potrebbe usufruirne nei fatti? La risposta che si inizia a dare in ambito europeo è che sia servito solo a ridurre i rischi sistemici, ossia a garantire ai mercati che se ve ne fosse bisogno, la BCE avrebbe uno strumento idoneo a mettere in sicurezza l’Italia, troppo grande per fallire, ma anche troppo grande per essere salvata.
Quindi, l’OMT non è stato creato per Grecia, Irlanda, Portogallo, Spagna o altri piccoli stati, bensì per l’Italia, dato che la Troika, a differenza che negli altri casi, non avrebbe risorse necessarie per salvare il nostro paese. Una verità che in tanti avevano compreso e che adesso sembra solo più ufficiosa, sebbene nessuno lo ammetterà in Europa.