Secondo il Centre for Economic and Business Research, nel 2030 sarà la Gran Bretagna la più grande economia europea, scalzando dalla prima posizione la Germania. Il pil dei sudditi di Sua Maestà salirà dagli attuali 1.590 miliardi di sterline ai 2.640 miliardi. La Germania continuerà a crescere, ma a un ritmo più lento.
Queste, in sintesi, le previsioni del Cebr, per il quale una tassazione più benevola, una popolazione in crescita e l’essere rimasti fuori dall’Eurozona sarebbero i tre ingredienti del successo dell’economia britannica.
Cina sorpassa USA
Più in generale, da qui ai prossimi 15 anni, lo scenario mondiale sarà stravolto. Gli USA non saranno più la prima potenza economica del pianeta, superati dalla Cina, la Gran Bretagna sarà la seconda potenza occidentale, ma scenderà dal sesto al settimo posto, per via dell’ingresso nella top ten delle economie emergenti. L’India prenderà il posto del Giappone e si porterà in terza posizione.
La Germania, che oggi ha un pil di 2.200 miliardi di sterline e si attesta al quarto posto, avrà un pil di 2.690 miliardi di sterline, superata così dalla Gran Bretagna. E Londra dovrebbe sorpassare la Francia già nel 2018, la quale entro il 2030 sarà estromessa anche dalle prime dieci posizioni, superata dalla Turchia, a causa principalmente della sua tassazione eccessiva e da una legislazione poco favorevole agli investimenti.
Declino inesorabile anche per l’Italia, che oggi occupa l’ottavo posto in classifica, ma che tra una quindicina di anni scivolerà al quindicesimo.
Certo, i valori assoluti del pil non hanno molto a che vedere con la ricchezza effettiva della popolazione. Normale, ad esempio, che la Cina abbia un pil maggiore del nostro, visto che la sua popolazione è di 1,35 miliardi di abitanti, cioè circa 22-23 volte quella italiana.
Italia fuori dal G8
Tuttavia, non possiamo ignorare che se nel 2030 il G8 si dovesse tenere con gli stessi criteri che furono alla base della sua creazione alla fine degli anni Settanta, a non potere partecipare più sarebbero Italia e Francia, rispettivamente terza e seconda economia dell’Eurozona.