“La Federal Reserve sta uccidendo la ripresa dell’economia americana”. Può suonare strano che la banca centrale USA sia oggetto di così forti critiche, proprio nel momento in cui la ripresa in America sembra consolidarsi e la disoccupazione finalmente scendere. Eppure, il manager del fondo monetario GMO, Jeremy Grantham, non la pensa affatto in questo modo e rappresenta solo una delle tanti voci contrarie alla gestione Bernanke (2005-2013).
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Per prima cosa, spiega Grantham, in un’intervista a Fortune.
E c’è una questione ben più importante, forse, che il manager indica come un brutto esito di questa crisi: a differenza della Grande Depressione – che pure riconosce essere stata gestita male – le banche non sono state liquidate e non sono stati estromessi coloro che avevano sbagliato. La crisi del 2008, in sostanza, avrebbe lanciato un messaggio sbagliato all’economia: qualsiasi errore tu commetta, ci saranno la Fed e il governo a salvarti.
E’ vero, spiega Grantham, che senza un intervento della Fed con dosi massicce di liquidità, l’economia americana sarebbe andata in recessione molto più profonda, ma ci saremmo già messi alle spalle quella fase, mentre oggi gli USA crescerebbero su basi più solide. Anche perché, continua, nonostante i bassi livelli dei tassi, i capitali non vengono investiti, mentre i risparmiatori sono stati puniti, quando dovrebbero essere premiati.
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Infine, una previsione per nulla confortante e frutto della sua esperienza di manager di un fondo di investimento: gli investimenti delle società quotate a Wall Street non daranno alcun ritorno da qui ai prossimi sette anni.