E’ polemica tra Alessandro Di Battista e Il Giornale dopo l’interpretazione che il quotidiano di Sallusti ha dato ad un post del deputato grillino in merito alle presunte proposte di leggi vegetariane e alla necessità per i Paesi occidentali di consumare meno carne (per questioni etiche, ambientali e anche salutiste). Tutto parte da una riflessione che il giovane grillino fa da Il Cairo, dove si trova dove con la commissione Affari esteri per incontrare il neo presidente Abdelfattah Al-Sisi.
Gli effetti del consumo di carne non si pagano solo a tavola
Guardandosi intorno Di Battista riflette, pubblicamente sulla sua bacheca Facebook, sulla povertà di alcune popolazioni, sul consumo eccessivo di carne in Occidente e sull’importanza di limitare lo sfruttamento degli animali. «Avete mai pensato che gli allevamenti intensivi di bovini sono responsabili dell’effetto serra e di quei cambiamenti climatici che producono siccità e desertificazione ovvero cause dell’immigrazione clandestina?». Cosa c’entra la carne con l’immigrazione clandestina si chiederanno alcuni lettori: “alcuni scafisti che conducono i migranti verso le nostre coste sono ex-pescatori costretti al ‘contrabbando di uomini’ dall’impoverimento del mare egizio. Tale impoverimento è anche dovuto a certe direttive della Ue. Questo è un esempio che dimostra quanto le abitudini alimentari producano problemi sociali, economici o addirittura geopolitici“. Un’analisi complessa quindi che non è una difesa dell’alimentazione vegana tout court ma che affronta temi sociologici, politici, ambientali e salutistici al tempo stesso. Un’analisi che di certo richiederebbe un approfondimento ma che si presta indubbiamente a strumentalizzazioni. Nel post Di Battista chiude facendo riferimento ad alcune proposte di legge in materia da parte del Movimento 5 Stelle, ammettendo la sua difficoltà personale, condivisa da molti, nel diventare vegetariano o addirittura vegano. «Non riesco ad essere vegetariano del tutto. Riesco a rinunciare alla carne per mesi ma poi, puntualmente, ci ricasco – ha scritto Di Battista– Ciononostante ho ridotto il consumo considerevolmente ed è un bene dal punto di vista fisico, mentale e politico».
Il M5S vieta le bistecche: cosa c’è di vero
La replica di Di Battista a Il Giornale non si è fatta attendere a lungo. Dal Cairo ringrazia il quotidiano che ha contribuito ad accendere i riflettori su un tema tanto importante. Poi chiarisce il suo punto negando ogni intento dittatoriale: «Ovviamente mai e poi mai ho pensato né scritto cose del genere. In questo post, ho solo sottolineato che l’abuso di carne impoverisce il pianeta. […] Questo diventa per Libero e Il Giornale un “divieto a mangiare le bistecche». Di Battista quindi chiarisce il riferimento fatto nel post ad interventi legislativi in materia di dieta vegetariana: «Non depositerò nessuna legge per vietare le bistecche ma solo una che aiuti questi pseudo-giornalisti a comprendere un testo scritto. Nessuno deve rimanere indietro in fondo, nemmeno loro».