Investire in rand sudafricani con i nuovi bond BEI 8,375%

Con poco più di 400 euro ci si assicura un buon rendimento. La garanzia dell’emittente non è in discussione, ma l’andamento della valuta sudafricana è incerto
10 anni fa
2 minuti di lettura

La Banca Europea degli Investimenti (BEI) ha lanciato un nuovo bond in rand sudafricani. Si tratta di un’obbligazione molto liquida, da 1 miliardo di rand (ZAR), per otto anni di durata, che offre un rendimento a scadenza superiore al 9% essendo il prezzo del bond intforno a 99 circa, sotto il prezzo di collocamento . Il titolo BEI (Isin XS1090019370), negoziabile per importi minimi di 5.000 rand, (circa 420 euro) è stato collocato al prezzo di 101,60% il 29 luglio 2014. La cedola viene staccata il 29 luglio di ogni anno fino al 2022.

L’emittente gode della massima affidabilità sul mercato godendo di rating AAA per tutte le agenzie internazionali, per cui non vi sono rischi di insolvenza per l’investitore. Tuttavia, viste le recenti turbolenze che hanno sconvolto i mercati emergenti, permane il rischio paese che si riflette sul cambio valutario. E notoriamente il rand sudafricano è una valuta molto volatile e, soprattutto, strettamente dipendente al prezzo delle materie prime (commodity sensitive).   Sudafrica, il paese è ancora in sofferenza   [fumettoforumright]Il Sudafrica non sta andando bene. Ha da sempre un’economia vulnerabile agli shock esterni e risente molto del cambiamento della politica monetaria degli USA. Per lungo tempo è stata l’economia più integrata del continente africano, simbolo dello sviluppo e della crescita dei nuovi mercati emergenti, tanto da essere stata aggiunta ai cosi detti BRICS. Ma adesso, complice la crisi mondiale prolungata e il rallentamento della domanda di materie prime, il Sudafrica è in difficoltà. Le importazioni superano le esportazioni per una cifra pari al 6% del Pil; il deficit fiscale del periodo 2013/2014 è previsto al 4,2%, il rand effettivo – un indice che riassume l’andamento verso le valute dei partner commerciali – si è deprezzato del 35% in due anni, l’inflazione è salita al 5,8% in gennaio sulla spinta dei prezzi alimentari, dopo un calo di cinque mesi, e la Reserve Bank of South Africa (Rbsa) è stata costretta a gennaio ad alzare i tassi di 0,50 punti al 5,5%, con una mossa che penalizzerà – secondo gli analisti – soprattutto le famiglie, i cui debiti sono pari al 75% del reddito disponibile.
  Il rand sudafricano si sta rafforzando   Tutto questo si sta riflettendo sul rand sudafricano che si è indebolito nei confronti delle valute forti. Tuttavia, molti analisti ritengono che il peggio della crisi economica sia ormai alle spalle e una lenta ripresa sia alle porte. Gli ultimi dati sull’economia sudafricana (downgrade delle previsioni di crescita annuale dal 2,7% al 2,4% e il dato sulla produzione manifatturiera del -7% nella prima metà dell’anno) hanno sollevato parecchie preoccupazioni, ma sembra che il paese sarà in grado di cogliere quanto prima la ripresa accodandosi a quella delle economie occidentali più mature. Tant’è che le agenzie internazionali di rating, pur rivedendo l’outlook del Sud Africa da positivo a stabile, mantengono un giudizio di “investment grade” (BBB). Di riflesso il rand si è rafforzato del 6% dai picchi di marzo ed è tornato ai valori di inizio anno, intorno a 14,25 nei confronti dell’euro.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

Lascia un commento

Your email address will not be published.

sul tema OBBLIGAZIONI

Articolo precedente

Minibond: Global System International debutta in borsa

Articolo seguente

False Partita Iva: è possibile non pagare le tasse?