Obbligazioni BEI in rand rendono il 6,50% netto

Con poco più di 350 euro ci si assicura un buon tasso d'interesse fino al 2020. La garanzia dell’emittente non è in discussione e la valuta sudafricana si sta rafforzando
10 anni fa
2 minuti di lettura

Nuovo interessante bond in rand della BEI. La Banca Europea degli Investimenti ha collocato pochi giorni fa una emissione in valuta sudafricana (ZAR) per 500 milioni offrendo un rendimento lordo del 7,40% su una scadenza di sei anni. Il titolo BEI (Isin XS1105947714), negoziabile per importi minimi di 5.000 rand, (circa 350 euro) è stato collocato al prezzo di 101,016% il 28 agosto 2014 ed è stato accolto dal mercato con domande superiori di tre volte. La cedola del prestito obbligazionario viene staccata il 10 settembre di ogni anno fino al 2020.

L’imposizione fiscale è del 12,50%. L’emittente gode della massima affidabilità sul mercato godendo di rating AAA per tutte le agenzie internazionali, per cui non vi sono rischi di insolvenza o di mancato pagamento delle cedole. Tuttavia, viste le recenti turbolenze che hanno sconvolto i mercati emergenti, permane il rischio paese che si riflette sul cambio valutario. E notoriamente il rand sudafricano è una valuta molto volatile e, soprattutto, strettamente dipendente dall’andamento del prezzo delle materie prime (commodity sensitive).   Sudafrica, il paese è ancora in difficoltà   [fumettoforumright]Il Sudafrica ha da sempre un’economia vulnerabile agli shock esterni e ha risentito di recente del cambiamento della politica monetaria degli USA. Per lungo tempo è stata l’economia più integrata del continente africano, simbolo dello sviluppo e della crescita dei nuovi mercati emergenti, tanto da essere stata aggiunta ai cosi detti BRICS. Ma adesso, complice la crisi mondiale prolungata e il rallentamento della domanda di materie prime, il Sudafrica è in difficoltà. Le importazioni superano le esportazioni per una cifra pari al 6% del Pil; il deficit fiscale del periodo 2013/2014 è previsto al 4,2%, il rand effettivo – un indice che riassume l’andamento verso le valute dei partner commerciali – si è deprezzato del 35% in due anni, l’inflazione è salita al 5,8% in gennaio sulla spinta dei prezzi alimentari, dopo un calo di cinque mesi, e la Reserve Bank of South Africa (Rbsa) è stata costretta a gennaio ad alzare i tassi di 0,50 punti al 5,5%, con una mossa che penalizzerà – secondo gli analisti – soprattutto le famiglie, i cui debiti sono pari al 75% del reddito disponibile.
  Il rand sudafricano si sta rafforzando Tutto questo si sta riflettendo sul rand sudafricano che si è indebolito nei confronti delle valute forti. Tuttavia, molti analisti ritengono che il peggio della crisi economica sia ormai alle spalle e una lenta ripresa sia alle porte. Gli ultimi dati sull’economia sudafricana (downgrade delle previsioni di crescita annuale dal 2,7% al 2,4% e il dato sulla produzione manifatturiera del -7% nella prima metà dell’anno) hanno sollevato parecchie preoccupazioni, ma sembra che il paese sarà in grado di cogliere quanto prima la ripresa accodandosi a quella delle economie occidentali più mature. Tant’è che le agenzie internazionali di rating, pur rivedendo l’outlook del Sud Africa da positivo a stabile, mantengono un giudizio di “investment grade” (BBB). Di riflesso il rand si è rafforzato del 6% dai picchi di marzo ed è tornato ai valori di inizio anno, intorno a 14,25 nei confronti dell’euro.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

Lascia un commento

Your email address will not be published.

sul tema OBBLIGAZIONI

Articolo precedente

Israele: i Maccabi Bond cosa sono e come funzionano

Articolo seguente

In Venezuela è crollo del bolivar: il cambio al mercato nero scivola al minimo storico