Voucher Inps per la baby sitter o l’asilo nido anche per i dipendenti statali e con importo aumentato a 600 euro come ha annunciato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, rispondendo ad un’interrogazione di Renate Gebhard, deputata del Südtiroler Volkspartei.
Voucher baby sitter e asilo nido: la riforma Fornero
La riforma del lavoro Fornero, la legge n. 92 del 2012 ha introdotto un aiuto per le donne che diventano madri e sono al tempo stesso lavoratrici dipendenti: il cosiddetto voucher baby sitter o asilo nido, un buono erogato dall’Inps per pagare la baby sitter o un contributo pagato sempre dall’Inps per sostenere la retta dell’asilo nido per la madre lavoratrice da richiedere dopo il periodo di astensione da lavoro per il congedo di maternità e comunque entro 11 mesi seguenti in alternativo al congedo stesso.
Voucher Inps baby sitting: le madri lavoratrici interessate
In particolare secondo la riforma lavoro Fornero, possono chiedere il voucher:
- lavoratrici dipendenti;
- lavoratrici iscritte alla gestione separata, (ivi comprese le libere professioniste, che non risultino iscritte ad altra forma previdenziale obbligatoria e non siano pensionate, pertanto tenute al versamento della contribuzione in misura piena), che si trovino in una delle seguenti condizioni: le lavoratrici madri che, al momento della domanda, siano ancora negli 11 mesi successivi alla conclusione del periodo di congedo obbligatorio di maternità, e non abbiano fruito ancora di tutto o parte del periodo di congedo parentale ovvero le gestanti, la cui data presunta del parto è fissata entro i quattro mesi successivi alla scadenza del bando per la presentazione della domanda.
Ammesse lavoratrici che hanno fruito del congedo
Sono ammesse anche le lavoratrici che abbiano già usufruito in parte del congedo parentale e in tal caso, il contributo potrà essere richiesto per un numero di mesi pari ai mesi di congedo parentale non ancora usufruiti, con conseguente riduzione di altrettante mensilità di congedo parentale.
Voucher baby sitting o retta asilo nido?
Si può fare richiesta anche per più figli, presentando una domanda per ognuno. Si può chiedere il buono per pagare la baby sitter o il contributo per pagare l’asilo nido. L’importo del contributo è di 300,00 euro mensili ed è erogato per un periodo massimo di sei mesi (tre mesi per le lavoratrici iscritte alla gestione separata), divisibile solo per frazioni mensili intere, in alternativa alla fruizione del congedo parentale, comportando conseguentemente la rinuncia dello stesso da parte della lavoratrice. E’ la stessa lavoratrice deve fare domanda on line (vedi paragrafi seguenti)
Retta per l’asilo nido? Ecco come procedere
Se si opta per il contributo per pagare l’asilo nido, la retta sarà pagata con le 300 euro mensili previste dalla legge n. 92/2012. Ma come funziona la procedura? La madre deve prima verificare che l’asilo nido che frequenta il proprio figlio sia tra quelli che aderiscono all’iniziativa. L’elenco delle strutture è disponibile on line sul sito dell’Inps che provvede ad aggiornare annualmente la lista degli asili, in base alle richieste e ai bandi a cui le strutture per l’infanzia partecipano. Se l’asilo è presente nell’elenco, la madre dotata di PIN da chiedere on line all’Inps (attenzione: la procedura richiede circa 15 giorni tra richiesta e rilascio PIN) fa apposita richiesta. Dopodichè è l’Inps che provvede al pagamento e la struttura dell’infanzia che deve adempiere ad altri obblighi.
Voucher baby sitting: Ecco cosa prevedono
La madre che invece decide di usare il voucher baby sitting, richiedere quindi l’erogazione da parte dell’Inps di un buono lavoro per pagare la baby sitter deve seguire un’altra procedura. E’ bene precisare che prima che inizi la prestazione lavorativa della baby sitter, la madre deve effettuare la comunicazione preventiva di inizio prestazione all’Inps (anche on line), indicando oltre al proprio codice fiscale, il codice fiscale della prestatrice ( la baby sitter), il luogo di svolgimento della prestazione e le date presunte di inizio e di fine dell’attività lavorativa.
- indicare a quale dei due benefici intende accedere, ed in caso di scelta del contributo per far fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati, indicare la struttura per l’infanzia (pubblica o privata accreditata) nella quale la lavoratrice stessa ha effettuato l’iscrizione del minore;
- indicare il periodo di fruizione del beneficio, specificando il numero di mesi ( massimo 6);
- dichiarare la rinuncia al corrispondente numero di mesi di congedo parentale;
- dichiarare di aver presentato la dichiarazione ISEE valida. A tal fine si ricorda che la dichiarazione ISEE ha validità di un anno dall’attestazione della presentazione e vale per tutti i componenti il nucleo familiare.
Questa la procedura per le lavoratrici dipendenti.
Voucher per le lavoratrici statali: ecco cosa cambia
La legge n. 92 del 2012 non ha previsto l’erogazione di questo contributo però per le lavoratrici statali, almeno fino all’ approvazione di un’apposita normativa che, su iniziativa del Ministro per la pubblica amministrazione, individua e definisca gli ambiti, le modalità ed i tempi di armonizzazione della disciplina relativa proprio ai dipendenti delle amministrazioni pubbliche. Così, pochi giorni fa il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha annunciato l’estensione anche ai dipendenti pubblici, con un importo aumentato da 300 a 600 euro netti al mese. Sarà possibile presentare domanda all’Inps fino al 31 dicembre sempre on line e dotati di PIN sempre dell’Inps, in qualsiasi momento senza aspettare il click day come avvenuto per le lavoratrici dipendenti e senza neanche dover indicare l’Isee. Per tutto il resto, la procedura sarebbe la stessa a quella prevista per le lavoratrici dipendenti. Potrebbe interessarti anche: Inps, voucher asilo nido e baby sitter da 600 euro al mese Voucher baby sitter, di 10 o 20 euro ma solo cartacei Voucher Inps baby sitter, come fare domanda