Dal 1 gennaio 2015 dovrebbe entrare in vigore la contestata riforma del regime dei minimi come da Legge di Stabilità. Negli ultimi giorni di dicembre (e verosimilmente sarà così fino al 31) stiamo assistendo ad un boom di richieste di apertura della partita IVA agevolata per poter usufruire dei privilegi attuali (in particolare imposta sostitutiva al 5% e soglia massima di reddito fissata a 30 mila euro lordi). Molti professionisti e freelance hanno deciso di approfittare di questi ultimi giorni, seguendo il consiglio di Roberto Orlandi, presidente del Collegio nazionale degli agrotecnici, che ha espressamente consigliato di “anticipare l’avvio, entro il 31 dicembre 2014, per potersi avvalere delle attuali e più favorevoli regole”. Ma la fretta in alcuni casi potrebbe essere cattiva consigliera.
Partita IVA regime dei minimi: l’Agenzia delle Entrate può rifiutare l’apertura?
Il rimo rischio è quello messo in evidenza da Dimitri De Capitani dello studio Panella e associati di Milano: “Se non si fattura niente entro la fine dell’anno l’Agenzia delle entrate potrebbe contestare che l’attività non sia stata effettivamente avviata. E quindi potrebbe non riconoscere l’applicazione del vecchio regime fiscale agevolato”. Se l’apertura della partita Iva è stata anticipata rispetto all’inizio dell’attività esclusivamente per poter rientrare nel regime agevolato, l’Agenzia delle Entrate potrebbe contestare l’applicazione del vecchio regime dei minimi.
Versamenti Inps ditte individuali: cosa significa aprire la partita IVA a dicembre
Un altro possibile effetto riguarda invece l’Inps sul reddito fissato, per professionisti e consulenti, almeno fino a dicembre 2014, al 27,72%. Se non si emettono fatture non sarà dovuto alcun contributo previdenziale.