Salini Impregilo: bond e azioni sugli scudi

Il rendimento dei titoli obbligazionari è sceso al 2,20%. La società di costruzioni punta a espandersi in Nord America
10 anni fa
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Volano le azioni Salini Impregilo (+6%) a Piazza Affari. Ma anche i bond senior quotati su Euro TLX non stanno indietro dopo le recenti dichiarazioni dei vertici aziendali. Il Ceo, Pietro Salini, ha infatti detto che la società punta ad espandersi in Nord America per anticipare la ripresa del mercato delle costruzioni. Gli analisti menzionano, poi, il fatto che Salini Impregilo continua ad essere interessata alla crescita per linee esterne che si dovrà però concentrare all’estero visto che in Italia non ci sono opportunità percorribili; che il 2015 è partito positivamente e che in Usa il settore è particolarmente tonico e Salini Impregilo vuole sempre più assumere un ruolo di primaria importanza nella regione.

  Obbligazioni Salini Costruttori 6,125% 2018   In questo contesto, il bond da 400 milioni di euro Salini Impregilo, emesso nel luglio 2013 (XS0956262892) ha toccato nuovi massimi superando quota 112 per offrire un rendimento a scadenza lordo pari al 2,18%. Il titolo è quotato sul mercato regolamentato Euro TLX e può essere scambiato per importi minimi di 100.000 euro, paga un coupon fisso del 6,125% su base semestrale, l’9 gennaio e 8 luglio e va a scadenza nel 2018.   Salini, il giudizio degli analisti   La stampa evidenzia che la società sta puntando su commesse nel Nord America che potrebbero raggiungere il valore di 2 miliardi di usd e sull’India, dove è in atto un piano di investimenti di 1000 miliardi di usd nel settore delle infrastrutture entro il 2017. Per Mediobanca Securities  “il consistente rerating dell’azione degli ultimi cinque mesi apre la strada a nuove opportunità che potrebbero portare Salini Impregilo ad aumentare la propria presenza in nuovi mercati che hanno potenziale di crescita”. L’impegno di crescere esternamente “tramite offerte carta contro carta era già stato chiarito dal management nel momento del collocamento della scorsa estate”, proseguono gli analisti, aggiungendo che “in questo contesto, il prezzo del titolo è la chiave.
Un’accelerazione nella strategia M&A di Salini Impregilo potrebbe avvenire con l’azione al di sopra dei 5 euro, vale a dire un livello che è sempre stato considerato equo dal management per effettuare operazioni carta contro carta. Per quanto riguarda l’attuale esposizione geografica del gruppo, è evidente che Salini Impregilo manca negli Stati Uniti, un mercato dove si prevede che la spesa per infrastrutture riceverà una forte spinta dal Governo. I target M&A potrebbero essere rappresentati da rami e/o filiali di imprese internazionali di costruzioni già operative nel Nord America”, un mercato, sottolinea MB, dove la presenza locale è molto importante.   Salini Impregilo, utile netto 2014 sale del 12%   Salini Impregilo ha chiuso il 2014 con un utile netto di 103 milioni di euro, in crescita del 12% rispetto ai 92,3 milioni dell’esercizio precedente. I ricavi, informa una nota, sono incrementati del 10,7% a 4,194 miliardi rispetto al dato omogeneo dello scorso anno (riclassificato per renderlo comparabile), grazie allo sviluppo di alcuni grandi progetti esteri che sono entrati in fase di piena operatività (Etiopia, Danimarca, Italia, Arabia Saudita e Qatar). L’Ebitda si è attestato a 435,9 milioni, con un incremento del 20,5% rispetto all’anno precedente, mentre l’Ebit è salito del 22,6% a 258,4 milioni. Entrambe le incidenze sui ricavi del margine operativo lordo e del margine operativo netto, pari rispettivamente a 10,4%, e 6,2%, risultano superiori agli obiettivi fissati per il 2014. Il Cda ha deciso di proporre la distribuzione agli azionisti ordinari di un dividendo di 0,04 euro ad azione e agli azionisti di risparmio una cedola di 0,26 euro ad azione. Al 31 dicembre 2014 il debito lordo ammonta a 1,426 miliardi, in calo di 304,3 milioni rispetto al 31 dicembre 2013, la disponibilità liquida complessiva è di 1,276 miliardi e il debito netto delle attività continuative si attesta a 89,2 milioni, rispetto ai 210,4 milioni al 31 dicembre 2013. Il rapporto debito netto/equity è pari a 0,08 in netto miglioramento rispetto a 0,2 al 31 dicembre 2013.
A fine 2014 il portafoglio ordini totale è pari a 32,4 miliardi, e il totale dei nuovi ordini ammonta a 6,5 miliardi (comprende nuovi ordini, variazioni di ordini e incrementi di quote). [fumettoforumright]

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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