Investire in rupie indonesiane potrebbe suonare come un’eresia. Eppure negli ultimi tre anni la valuta locale dell’Indonesia si è rafforzata nei confronti dell’euro del 22%. Merito della crescita economica impressionante del paese il cui reddito pro capite è raddoppiato a 4.500 USD negli ultimi dieci anni. Il Pil è cresciuto molto, l’inflazione è scesa al 7%, la povertà si è quasi dimezzata, con il rating del paese che è salito a BB+ per S&P, vicinissimo a quello dell’Italia. Nonostante ciò rimangono ancora molte incertezze sul piano sociale e mancano tante riforme microeconomiche e investimenti in infrastrutture che l’Indonesia sta affrontando.
Ma ci vorrà tempo. Per chi stesse cercando rendimenti obbligazionari sopra la media, senza correre particolari rischi, l’indice è rivolto ai bond della BEI, accessibili anche agli investitori italiani.
Obbligazioni BEI tasso fisso 8,35% 2017 Recentemente la Banca Europei degli Investimenti ha collocato sul mercato un nuovo prestito obbligazionario denominato appunto in rupie indonesiane (IDR). L’obbligazione bancaria (
XS1238078551) gode del massimo gradimento da parte delle agenzie di rating (AAA), tuttavia, essendo emessa in valuta, è soggetta alla volatilità e ai fattori di rischio legati al cambio. Il bond, quotato alla borsa del Lussemburgo, è a breve scadenza, solo due anni, e offre due cedole fisse del 8,35% pagabili annualmente il 1 giugno. Sul mercato grigio Otc l’obbligazione BEI in rupie tratta alla pari e può essere negoziato per importi minimi di 10.000.000 IDR, circa 68.000 euro. Negli ultimi 12 mesi la rupia, dopo una lunga corsa, si è indebolita del 7% nei confronti dell’euro a causa, più che altro, del cambiamento di rotta della politica monetaria della Fed che ha condizionato le economia dei paesi emergenti.