Imposta di registro e di bollo contratti di locazione: quando, quanto e come pagare

I contratti di locazione non rientranti nel regime della cedolare secca sono soggetti al pagamento dell’imposta di registro e di bollo. Cosa sono e quando, quanto e come pagare
10 anni fa
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L’imposta di registro e di bollo si applicano ai contratti di locazione a meno che il proprietario non aderisca al regime della cedolare secca. Guida al pagamento delle tasse sulla registrazione degli affitti.

Imposta di registro: definizione e guida al pagamento

L’imposta di registro si paga, come suggerisce il nome, per l’annotazione degli atti scritti (contratti, scritture private, costituzione di enti o di società, sentenze, decreti, ecc.) presso un registro pubblico tenuto dall’ apposito Ufficio dell’Agenzia delle Entrate, in modo da impedirne future modifiche alla data e al contenuto.

In altre parole rappresenta l’alternativa all’IVA per i trasferimenti di ricchezza: uno stesso atto non può essere soggetto ad entrambe le imposte indirette.   L’imposta di registro viene calcolata in modo proporzionale al valore dell’atto e quindi, in questo caso, al canone di locazione. Più precisamente corrisponde al 2% dell’importo con un minimo di € 67 al momento della registrazione. Per il versamento si usa il modello F23, reperibile presso gli sportelli bancari e postali o sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Dal 2011 si può usare anche il modello F24. Se il contratto di locazione è ancora in essere e le parti registrano solo l’atto per la riduzione del canone, imposte di registro e di bollo non si applicano Per i contratti di locazione a canone concordato, aventi ad oggetto immobili ubicati in uno dei Comuni “ad elevata tensione abitativa”, è previsto uno sconto del 30% della base imponibile su cui calcolare l’imposta di registro. Locatore e conduttore sono tenuti solidalmente al pagamento dell’intera somma dovuta per la registrazione del contratto entro trenta giorni dalla data di stipula. Sul deposito cauzionale versato dall’inquilino l’imposta di registro non è dovuta a meno che questo non sia pagato da un terzo estraneo al rapporto di locazione (in questo caso l’imposta viene addebitata nella misura dello 0,50%).
Per quanto riguarda i contratti pluriennali si può scegliere se pagare subito, al momento della registrazione, l’imposta (scontata alla metà del tasso di interesse legale) a copertura dell’intera durata del contratto (2% del corrispettivo complessivo) oppure versare annualmente il 2% del canone relativo a ciascuna annualità con eventuali aumenti Istat ed entro 30 giorni dalla scadenza della precedente annualità. Nel primo caso si ha diritto ad uno sconto. A risoluzione e cessione si applica l’imposta fissa di 67 euro. Per l’imposta di registro su i contratti di locazione di fabbricati i codici tributo e le causali sono: 115T e RP per la prima annualità e 112T e RC per le successive.

Imposta di bollo sui contratti di locazione

Diversa, concettualmente e per modalità di pagamento, è l’imposta di bollo sui contratti di locazione ad esclusione di quelli a regime di cedolare secca, pari a 16 euro ogni 4 facciate scritte del contratto e, comunque, ogni 100 righe.

Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

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