La detrazione al 65% sugli interventi di riqualificazione energetica dei condomini sarà usufruibile anche da chi è senza reddito. La svolta è arrivata grazie all’approvazione di un emendamento sul credito fiscale della Commissione Ambiente della Camera basato su una proposta di legge del M5S di due anni fa. Detrazione 65%: quali spese ci rientrano In caso di assenza di reddito in sostanza lo sgravio si traduce in un credito fiscale girato direttamente al fornitore. Per quest’ultimo in pratica il credito diventa un voucher monetizzabile.
Lo scopo dell’estensione della
detrazione 65% anche a chi è senza reddito è quello di aprire a tutti uno sgravio fiscale tanto importante. Ora si attende un decreto per l’attuazione dell’emendamento che serva anche a chiarire le dinamiche dell’applicazione dello stesso. Stando alla lettera del testo infatti, sembrerebbe da intendere che la liquidazione della spesa debba avvenire a scadenza annuale, sulla base delle coperture economiche ipotizzate. Ma, si chiede retoricamente Davide Crippa, capogruppo M5S alla Camera, “quale azienda si può permettere di essere pagata in dieci anni?”. La proposta originaria del M5S prevedeva per questo motivo “un sistema di riscossione del credito attraverso un’interfaccia bancaria che qui sembra essere inesistente”. L’intervento si conclude con una riflessione sull’importanza degli investimenti nel settore energetico: “un miliardo di euro investito in questo settore genera fino a 18 mila posti di lavoro mentre lo stesso importo nelle grandi opere sviluppa meno di 500 posti di lavoro”