La Cina spaventa i mercati e apre il 2016 con un crollo della borsa

I timori sulla crescita in Cina hanno fatto crollare le borse asiatiche alla prima seduta del 2016. Vediamo quali sono i maggiori rischi avvertiti.
9 anni fa
3 minuti di lettura

Anno nuovo, preoccupazioni vecchie. Il 2016 parte male sui mercati finanziari. A voler essere scaramantici, si direbbe che il nuovo anno si sia aperto sotto una cattiva stella. In effetti, le notizie arrivate in queste ore dall’Asia non depongono in favore di una lettura all’insegna dell’ottimismo per gli investitori. Le borse di Shenzen e Shanghai hanno chiuso in anticipo le contrattazioni, in seguito all’entrata in vigore per la prima volta del meccanismo di sospensione per eccesso di ribasso, che impone un alt agli scambi per 15 minuti, quando il listino perde almeno il 5%.

Se il calo è del 7%, le contrattazioni vengono sospese per il resto della giornata. Ed è proprio quest’ultimo evento ad essersi verificato oggi in Cina, poiché il CSI 300 – l’indice che riassume l’andamento delle prime 300 società quotate nelle due borse del paese – è arrivato a perdere il 7,02%, facendo scattare il cosiddetto “circuit breaker”. Prima della chiusura anticipata, erano passati di mano 595 miliardi di yuan (89,9 miliardi di dollari) in titoli, contro una media quotidiana di 1.000 miliardi nel 2015. Le azioni quotate a Hong Kong, che non sono soggette alla sospensione, hanno ampliato le perdite e poco fa segnavano un calo superiore alò 4%.

Manifattura cinese si contrae ancora

Ma cosa ha scatenato le vendite del mercato azionario cinese da 7.100 miliardi di dollari? La pubblicazione della lettura sul manifatturiero in Cina, che a dicembre ha mostrato una contrazione per il quinto mese di fila. L’indice Pmi ufficiale si è attestato a 49,7, un dato che segnala una discesa dell’attività, in quanto inferiore a 50 punti. Ma il Caixin manifatturiero ha segnato un calo a 48,2 punti dai 48,6 di novembre. Si tratta di un indicatore, che rappresenta l’andamento delle piccole e medie imprese in Cina e che viene considerato un completamento dei dati ufficiali sul Pmi.    

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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