E’ il Portogallo la “nuova scoperta” di chi decide di trasferirsi all’estero.
I dati sui pensionati all’estero parlano chiaro: sono sempre più numerosi quelli che scelgono il Portogallo, attratti soprattutto dal clima (vanta 300 giorni di sole all’anno), dalla qualità della vita e della vicinanza geografica con l’Italia.
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Trasferirsi in Portogallo significa poter vivere di pensione senza un cambiamento drastico che invece affronta chi va a vivere in Asia o in Africa ad esempio.
Trasferirsi in Portogallo: quanto costano gli affitti
Il costo della vita in Portogallo è basso e questo è uno degli aspetti più allettanti di chi sceglie questo Paese per vivere la vecchiaia. Molto dipende però anche dalla città che si sceglie perché, proprio come in Italia, i prezzi degli alloggi variano notevolmente: secondo l’International Living, a Lisbona si può arrivare a pagare anche 800 euro al mese per una camera da letto, mentre nel piccolo Comune di Estremoz, portoghese l’affitto medio di un appartamento con due camere da letto si aggira sui 200 euro.
Come ottenere la residenza fiscale in Portogallo
Un altro aspetto da non sottovalutare della qualità della vita in Portogallo è la burocrazia snella. In pochi giorni, se si ha un contratto di affitto regolare, si può ottenere il codice fiscale. Ottenere lo status di “residente non abituale“, introdotto dal decreto legge 249/2009, è facile: basta dimostrare di vivere 183 giorni l’anno nel paese. Chi si trova in questa condizione può godere per dieci anni di pensione esentasse, senza alcuna trattenuta fiscale. Per essere ammessi a questo regime agevolato non bisogna essere stati tassati come residenti fiscali in Portogallo nei cinque anni precedenti alla richiesta. I tempi per la risposta prevedono un termine di sei mesi.
Portogallo apre le porte ai pensionati: le agevolazioni
Non sono solo gli italiani a scegliere il Portogallo per vivere la pensione all’estero.