Credito d’imposta per le imprese che investono al Sud

La Legge di Stabilità ha introdotto il Credito d’imposta per le imprese che attuano investimenti nelle aree svantaggiate del Mezzogiorno: Basilicata, Abruzzo, Molise, Campania, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna.
9 anni fa
3 minuti di lettura

Credito d’imposta per le imprese che attuano investimenti, acquistando nuovi beni strumentali da destinare a strutture produttive dislocate nelle aree più svantaggiate del Mezzogiorno: Basilicata, Abruzzo, Molise, Campania, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna. E’ quanto prevede la legge di Stabilità per il 2016: si tratta di un’agevolazione che compete in riferimento agli investimenti realizzati con decorrenza dal 1° gennaio 2016 e fino al 31 dicembre 2019, correlati ad un iniziale progetto di investimento.

A chi spetta il credito d’imposta e qual è l’importo massimo degli investimenti?

Il beneficio del credito d’imposta spetta:

  •  per gli investimenti che raggiungono un importo massimo di 1,5 milioni, con riferimento alle imprese di piccole dimensioni;
  • per gli investimenti di importo pari a 5 milioni, invece, per le imprese di medie dimensioni;
  • per gli investimenti che arrivano a 15 milioni per le imprese più grandi.

[tweet_box design=”box_09″ float=”none”]Credito d’imposta per le imprese che investono al Sud[/tweet_box] I beneficiari che potranno utilizzare il credito d’ imposta sono i soggetti titolari di reddito d’impresa, a prescindere sia dalla natura giuridica assunta, che dalle dimensioni aziendali e dal regime contabile.

Sono, esclusi i soggetti operanti nei settori dell’industria siderurgica, carbonifera, della costruzione navale, delle fibre sintetiche, dei trasporti e delle attinenti infrastrutture, oltre che della produzione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche, nonché infine nei settori finanziario, creditizio ed assicurativo. Infine, si precisa che il credito d’imposta è precluso alle imprese che sono in stato di difficoltà, così come stabilito dalla Comunicazione CE (2014/C 249/01).

Lascia un commento

Your email address will not be published.

pensioni
Articolo precedente

Riforma pensione: in sintesi la flessibilità di Damiano

Articolo seguente

Pensione all’estero: quelli che decidono di trasferirsi in Tunisia e perché conviene