Modulo F24 esteso anche alla tassa di successione dal 2016. Solo per quest’anno i contribuenti potranno scegliere se usare ancora l’F23, che invece dall’anno prossimo non sarà più idoneo per il pagamento di questa imposta. L’Agenzia delle Entrate con la risoluzione 16/E del 25 marzo scorso, ha reso noti i codici tributo per la tassa di successione.
Imposta di successione: i codici tributo F24
Ecco quali codici tributo bisogna usare per il pagamento della tassa di successione con F 24:
- “1530” per “Successioni – Imposta ipotecaria“;
- “1531” per “Successioni – Imposta catastale“;
- “1532” per “Successioni – Tassa ipotecaria“;
- “1533” per “Successioni – Imposta di bollo“;
- “1534” per “Successioni – Imposta sostitutiva INVIM“;
- “1535” per “Successioni – Sanzione da ravvedimento – imposte e tasse ipotecarie e catastali – art. 13 D.Lgs. n. 472/1997“;
- “1536” per “Successioni – Sanzione da ravvedimento – Imposta di bollo – art. 13, D.Lgs. n. 472/1997“;
- “1537” per “Successioni – Interessi da ravvedimento – art. 13, D.Lgs. n. 472/1997“.
I codici tributo vanno inseriti nella sezione “Erario“, in corrispondenza delle somme inserite nella colonna “importi a debito versati“.
La sezione “Contribuente” va compilata con il codice fiscale e i dati anagrafici dell’erede, mentre nel campo “Codice fiscale del coobbligato, erede, genitore, tutore o curatore fallimentare” si indica il codice fiscale del defunto, e in “codice identificativo” va messo il codice “08″, anch’esso di nuova istituzione per identificare il defunto.