Le spese sanitarie per la crioconservazione degli embrioni, ovociti e per gli interventi di procreazione all’Estero, si possono portare in detrazione nel 730 e Unico 2016, lo chiarisce la circolare dell’Agenzia n. 18/ E del 06 maggio 2016.
L’Agenzia delle Entrate con la circolare n. 17/E del 2015 aveva ha chiarito che le spese relative alla crioconservazione degli ovociti rientrano nelle spese sanitarie detraibili ai sensi dell’articolo 15, comma 1, lett. c), del TUIR.
Detrazioni 2016: chiarimenti dall’Agenzia delle Entrate per crioconservazione degli embrioni e degli ovociti all’Estero
La circolare 18/E, ha chiarito che possono essere portate in detrazione anche le spese sostenute per crioconservazione degli embrioni e degli ovociti all’Estero.
In considerazione delle recenti modifiche delle linee guida del Ministero della Salute, l’Agenzia delle Entrate ha ritenuto opportuno interpellare il Ministero della Salute che, in linea con quanto già precisato sulla crioconservazione degli ovociti, ha riconosciuto natura sanitaria alle prestazioni di crioconservazione degli embrioni “ove ricorrano nell’ambito di un percorso di procreazione medicalmente assistita con finalità di cura o di preservazione della fertilità dell’individuo, maschio o femmina, e in tutti i casi in cui vi sia un rischio importante di perderla: patologie tumorali, chemioterapia e radioterapia, patologie immuni, urologiche e ginecologiche.”
Sulla base del parere fornito dal Ministero della Salute l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che :“le prestazioni di crioconservazione degli ovociti e degli embrioni effettuate all’estero sono ammesse in detrazione, allo stesso titolo di quelle sostenute in Italia, ai sensi dell’articolo 15, comma 1, lett. c), del TUIR, solo se eseguite per le finalità consentite in Italia e attestate da una struttura estera specificamente autorizzata ovvero da un medico specializzato italiano”.
La documentazione da richiedere per la detrazione per crioconservazione degli embrioni e degli ovociti all’Estero
La circolare precisa che se la documentazione, per le spese sanitarie sostenute per crioconservazione degli embrioni e degli ovociti all’Estero , è in lingua originale, va corredata da una traduzione in italiano; in particolare, se la documentazione è redatta in inglese, francese, tedesco o spagnolo, la traduzione può essere eseguita a cura del contribuente e da lui sottoscritta.
Conservazione cordone ombelicale: quando si può detrarre la spesa sostenuta?
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