Unioni civili, cattolici il nuovo nemico di Renzi?

Unioni civili, è ok definitivo alla Camera. Anche i cattolici da oggi hanno un motivo per non amare il premier Matteo Renzi. La legge avrà conseguenze elettorali?
9 anni fa
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Esulta la maggioranza per l’approvazione del ddl Cirinnà, quello sulle Unioni civili, che ieri è passato alla Camera con l’apposizione del voto di fiducia del governo. Un passo storico lo hanno definito i proponenti della legge, che riconosce alcuni diritti alle coppie di fatto, comprese quelle omosessuali. Un successo politico per il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, che insieme al premier Matteo Renzi si era spesa più di tutti per cercare di incassare il risultato. Aldilà delle considerazioni sul merito, però, il rischio di un boomerang per il PD è dietro l’angolo.

La vittoria sarebbe stata totale, infatti, se i democratici fossero ancora oggi il partito uscito dalle urne nel febbraio del 2013, quello a guida Pierluigi Bersani, che per quanto avesse al suo interno una forte componente cattolica, era avvertito dagli elettori come una formazione di centro-sinistra, più sinistra che centro.

Cattolici PD a disagio, sarà fuga da Renzi?

Per intenderci, fino a qualche anno fa, il PD non era il punto di riferimento del mondo cattolico, anche se parte di esso lo guardava con simpatia e vi era persino dentro tra le componenti ex dc. Ma l’arrivo al governo di Renzi ha stravolto il quadro. Quel 40,8% ottenuto alle elezioni europee, infatti, non può che essere considerato il frutto di un allargamento della base di consenso del PD verso destra. Molti di quanti hanno assegnato al partito del premier la fiducia negli ultimi tempi sono cattolici, molti altri sono più vagamente conservatori, ovvero contrarie a misure così progressiste, che intaccano i valori tradizionali e mettono in discussione il modello di famiglia. Nemmeno il centro-destra berlusconiano e post-berlusconiano è mai stato clericale o cattolico nel vero senso del termine, ma tendenzialmente conservatore sì. E allora, quanto accaduto ieri potrebbe avere non pochi effetti alle imminenti elezioni amministrative di giugno, per non parlare del referendum costituzionale di ottobre.

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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