Dress code: quando il codice di abbigliamento diventa discriminazione di genere

Quando il codice di abbigliamento di un'azienda diventa discriminazione di genere.
9 anni fa
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In alcuni ambienti di lavoro è imposto un codice di abbigliamento, e la cosa può essere anche giusta perchè in ogni caso l’abbigliamento dei dipendenti rispecchia in qualche modo l’immagine dell’azienda.   In molti casi, però, il dress code, o codice di abbigliamento sfocia in una vera e propria discriminazione di genere soprattutto nei confronti delle donne. Nessun datore di lavoro, infatti, si sognerebbe di dire a un dipendente uomo quale tipo di scarpa elegante mettere sotto un completo.

Con le donne invece, accade che vengano richieste scarpe con il tacco pur esistendo moltissimi modelli di scarpe senza tacco ugualmente eleganti e formali.   La questione è stata portata alla ribalta dalla vicenda di due donne cui è stato imposto dai propri datori di lavoro di indossare scarpe con il tacco per svolgere le proprie mansioni. Si tratta di Nicola Throp e Nicola Gavins che hanno, poi, denunciato l’accaduto sui social network che ne hanno fatto un vero caso mediatico.   La storia di Nicola Thorp. Receptionist presso la sede londinese della PwC, azienda di consulenza fiscale, racconta di una donna cui è stato chiesto di indossare scarpe con il tacco per svolgere la sua mansione. La donna, quando si è rifiutata, è stata sospesa dal proprio lavoro senza retribuzione. A questo punto la donna ha deciso di rendere pubblica la sua vicenda avviando una petizione online per richiedere una modifica della normativa in materia che, al momento, contempla la possibilità di imporre un dress code diverso per uomini e donne che lavorano nella stessa azienda. Se il lavoratore si rifiuta di rispettare il codice di abbigliamento imposto il datore di lavoro può predisporre il suo allontanamento. Nicola Thorpe denuncia la questione come sessismo poichè si vede una maggiore rigidità nei confronti del personale femminile.   La storia di Nicole Gavins, invece, racconta di una cameriera canadese obbligata a indossare i tacchi per servire ai tavoli.
La giovane canadese avrebbe chiesto al proprio datore di lavoro di indossare scarpe più comodo ricevendo un rimprovero come risposta. La risposta della Gavins è stata la pubblicazione dei propri piedi sanguinanti sui social network, foto che ha fatto il giro del mondo diventando un fenomeno virale.

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