Il prezzo dell’oro è salito quest’anno del 28% a quasi 1.360 dollari l’oncia, stando ai dati di ieri, ma ancora meglio ha fatto l’argento, che si sta rivelando il vero asset vincitore inatteso dell’anno: +48% a 20-21 dollari l’oncia. Tuttavia, secondo gli analisti di Bank of America Merrill Lynch, le quotazioni dei due metalli sono destinati a salire rispettivamente a 1.500 e a oltre i 30 dollari.
Alla base della previsione “bullish” c’è l’attesa per un deterioramento delle condizioni dell’economia mondiale, di cui la Brexit, spiegano, sarebbe solamente rivelatrice delle difficoltà alle quali gli stati stanno andando incontro in questa fase.
La scorsa settimana, i contratti long o rialzisti sull’oro sono saliti alla cifra record di 273.100 unità, in crescita dell’84% rispetto alle precedenti 5 settimane. Anche le posizioni long sull’argento sono salite al record di 81.000 contratti.
Dunque, gli investitori starebbero scommettendo oggi più che mai sui due metalli, ma nel breve questo comporta rischi, perché molti potrebbero chiudere le posizioni, realizzando i profitti ancora virtuali. E’ quanto avvertono da Commerzbank. Si consideri anche che il dato sull’occupazione a giugno negli USA è stato positivo e superiore alle attese, essendo stati creati nel mese 287.000 posti non agricoli.
Il miglioramento dell’outlook occupazionale eleva le probabilità di un prossimo rialzo dei tassi USA, cosa che colpisce le quotazioni di oro e argento, denominate in dollari. Quanto questa prospettiva sia, però, credibile lo scopriremo nelle prossime settimane, per cui è verosimile che fino al board della Federal Reserve di fine luglio assisteremo a un trend dei metalli meno certo, assumendo una direzione precisa solo successivamente.