Lavoro nei call center, contratto ma senza stipendio: tutto regolare?

Ultima pericolosa tendenza del precariato: nei call center lavoro regolare con contratto ma senza stipendio. Ecco quando è possibile e come tutelarsi
8 anni fa
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call center Inps

Il precariato nei call center si è spinto oltre: l’ultima tendenza segnalata è quella del contratto di lavoro che non prevede stipendio. Ci sono testimonianze di questo tipo da tutta Italia: l’ultima arriva da San Giorgio jonico. La Cgil ha invitato grandi operatori, come Vodafone, Tre e Fastweb, a quanto pare coinvolti sebbene indirettamente nella vicenda, a prendere le distanze da questo scandalo rispondendo alle accuse in modo ufficiale.

Lavoro call center: licenziamento per cambio appalto

Operatori call center assunti senza stipendio: tutto legale?

Le storie di operatori di call center sfruttati per pochi euro purtroppo sono piuttosto comuni.

Ma in questi casi si va oltre: può un contratto autorizzare il datore di lavoro a non dare neppure un euro ai suoi dipendenti?

Lavoro al call center senza stipendio: la difesa delle compagnie telefoniche

Ad oggi la Cgil precisa: “abbiamo letto i comunicati di scuse da parte di Fastweb e H3g, committenti in quel call center, che sostenevano di non saperne nulla e che episodi del genere non si sarebbero più ripetuti ma oggi al di là delle parole dobbiamo fare i conti con i fatti: a San Giorgio jonico esiste un call center, che lavora per Fastweb e Vodafone, in cui i lavoratori firmano un contratto in cui si sancisce che il collaboratore viene pagato 1 euro lordo per ogni contatto utile prodotto in un’ora fino a un massimo di cinque contatti all’ora. Quindi se un lavoratore in gamba riesce a trovare sei contatti utili, cioè sei utenti disposti a valutare l’offerta commerciale, il sesto non viene pagato. Ma ancora peggio è che se in un’ora non riesce a trovare contatti utili quel lavoratore non sarà pagato”.

Operatori call center pagati solo a commissione: scandalo

 “Legare legare il salario alla produttività nel nome della modernità. È così che pensano di favorire la crescita e la ripresa economica? Sulle spalle dei dipendenti? È forse la forma più becera di schiavismo incontrato finora.

Non in Bangladesh o in India ma a Taranto, nel Sud Italia, a qualche chilometro da casa nostra. Le responsabilità? Sicuramente di chi guadagna briciole sulla disperazione della gente in un territorio esasperato”. Queste le accuse dei sindacalisti

Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

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