Le casse self service dei supermercati sono sicure? Da quello che emerge da uno studio inglese sembrerebbe di no. La mancanza del personale al controllo del pagamento della spesa porterebbe i clienti a barare sul conto.
Anche i clienti tendenzialmente onesti , infatti, sarebbero spinti a truffare e ad essere sleali sulla spesa effettuata.
Le casse self service, sempre più diffuse nei grandi supermercati, sono spesso scelte dalle strutture per ridurre il personale del punto vendita e per consentire ai consumatori una velocità di esercizio maggiore, ma hanno spesso un aspetto recondito legato all’onestà dei clienti.
Casse self service: spingono a rubare?
Nel rapporto, infatti, è stato evidenziato che la mancanza di interazione umana faccia apparire il crimine meno rischioso. Il consumatore, mancando il cassiere che prepara il conto, è portato a barare ed emerge che il furto, con le casse self service è diventato così semplice da spingere anche i clienti più onesti ad utilizzarlo. Il furto in questo modo è visto come qualcosa di normale.
Dal rapporto emerge che circa il 10% degli articoli acquistati non è inserito nel conto finale: i clienti si giustificano con il malfunzionamento della nuova tecnologia, con dimenticanze o altre scuse preconfezionate. La grande distribuzione, tra l’altro, si trova nell’impossibilità di dimostrare le reale intenzione di voler truffare o rubare: come dimostrare, infatti, che non si tratta di una dimenticanza ma di una vera e propria truffa nei confronti del punto vendita?
Una azione penale da parte del punto vendita diventa, in questi casi,un percorso ad ostacoli che molto spesso le società preferiscono non perseguire perchè impossibile dimostrare in tribunale la reale volontà di rubare.I supermercati che hanno adottato le casse self service subiscono perdite doppie rispetto ai punti vendita che hanno mantenuto i vecchi metodi di pagamento. Proprio per questo motivo molti punti vendita stanno ricorrendo, essendosi resi conto del problema, ad alcuni sistemi per ovviare.