La Russia ha già battuto nella scorsa stagione gli USA sulle esportazioni di frumento e quest’anno si accinge non solo a bissare, ma ad ampliare le distanze con la prima economia del mondo. Il Ministero dell’Agricoltura di Mosca stima per il 2016 un raccolto di grano compreso tra i 106 e i 110 milioni di tonnellate. Considerando che il raccolto sarebbe in calo in Europa, la Russia diverrebbe per la prima volta nel 2017 il principale esportatore del pianeta.
Nel corso della stagione 2015-2016, le esportazioni russe di grano sono state pari a 33,893 milioni di tonnellate, di cui 24,6 milioni di frumento, battendo USA e Canada.
Russia nuovo granaio mondiale
Nel solo 2015, le esportazioni russe sono state pari a 21,7 milioni di tonnellate, ma l’Australian Export Grains Innovation Centre stima che arriveranno a 32,5 milioni entro il 2030. Il Dipartimento dell’Agricoltura USA stima, invece, che le esportazioni saliranno l’anno prossimo a 30 milioni di tonnellate dalle 25 milioni di quest’anno, mentre quelle di USA ed Europa saranno appaiate a 25,8 milioni circa. I produttori UE, in particolare, puntano a tenere testa alla concorrenza, puntando sulla qualità, ma le previsioni restano negative.
Nei primi sette mesi dell’anno, le esportazioni di cibo in Russia sono state pari al 5,5% del totale, lontanissime ancora dai due terzi rappresentati dal petrolio, ma pur sempre il dato più alto degli ultimi 15 anni. Il segreto del successo è un combinato tra alti investimenti e prezzi relativamente bassi lungo tutta la filiera.