Quando avviene la prescrizione di sanzioni e interessi sulle cartelle di pagamento esattoriali?
Poniamo il caso che dopo la notifica di una cartella di pagamento Equitalia non mandi solleciti o avvisi, la prescrizione di sanzioni e interessi avviene dopo 5 anni a prescindere dal tipo di tributo per cui è stato omesso il pagamento. Quindi nel totale richiesto nella cartella di pagamento che arriva dopo 5 anni, non sono dovute le somme aggiunte a titolo di sanzioni e di interessi.
Prescrizione cartella, sanzioni e interessi, i tempi son diversi
A chiarire i diversi tempi di prescrizione tra tributo e sanzioni e interessi è una recente sentenza della Commissione Tributaria di Milano, la numero 7362 del 22 settembre 2016 con la quale chiarisce che la prescrizione è il tempo entro il quale il creditore può esigere il pagamento di somme di dovute.
Nel caso delle cartelle esattoriali i termini di prescrizione non sono sempre gli stessi ma variano in base alla causale di pagamento e nello specifico:
- Iva, Irap e Irpef si prescivono dopo 10 anni
- prescrizione Canone Rai e diritti della Camera di Commercio 10 anni
- la prescrizione del Bollo auto è dopo 3 anni
Contributi previdenziali Inps, Inail e multe si prescrivono entro 5 anni.
Per conoscere nel dettaglio i tempi di prescrizione delle cartelle di pagamento, potete in ogni caso consultare l’articolo ad essi dedicato.
Se in un cartella esattoriale sono presenti più voci diversi, come ad esempio, multe, Irpef, bollo auto, si prescriveranno prima quelle relative al bollo auto, poi quelle relative alle multe ed infine quelle che riguardano l’Irpef.
In ogni caso, però quando viene notificata una cartella di pagamento in essa sono sempre presenti le applicazioni di sanzioni ed interessi che vengono richiesti nel pagamento del tributo principale.
La sentenza in oggetto si sofferma proprio su questo punto: la prescrizione di sanzioni ed interessi si prescrive sempre in 5 anni anche se il tributi cui sono riferiti ha una prescrizione più lunga.