Generalmente fotografare una persona senza il suo consenso e a sua insaputa non costituisce un reato se le fotografie vengono scattate in un luogo pubblico. Se qualcuno vi fotografa a vostra insaputa ai giardini pubblici, in un centro commerciale o in un locale, quindi, non commette reato.
La foto è illecita nel momento che gli scatti vengono effettuati all’interno della casa del soggetto fotografato, all’interno del suo giardino o del suo luogo di lavoro.
Ma attenzione, perseguitare una persona con continui scatti fotografici in manira costante allora si commette un illecito poichè si subisce una sorta di intercettazione delle proprie abitudini.
Fotografie senza il consenso: l’uso che se ne fa va considerato
Come abbiamo detto, quindi, lo scattare una fotografia senza il consenso del soggetto ripreso, non costituisce un reato ma va considerato anche l’utilizzo che si farà, poi, delle fotografie in questione. Se la foto è stata effettuata legalmente il suo uso personale non può essere negato e quindi la riproduzione può essere conservata in un album fotografico o appesa alle pareti della propria abitazione. Ma se la fotografia in questione viene pubblicata, ad esempio, su un social network senza il consenso del soggetto, si commette un illecito.
Fotografare una persona di tanto in tanto, anche senza il suo consenso, quindi, non costituisce reato. Ma è bene ricordare che, ad esempio, il datore di lavoro non può fotografare i propri dipenenti mentre lavorano per verificare la qualità del lavoro svolto. L’agente assicurativo, altro esempio, può fotografare, invece, il cliente per verificarne l’effettiva invalidità in caso di richiesta di risarcimento.
In ogni caso, si ricorda, che il soggetto fotografato non deve essere minorenne, anche se viene immortalato sullo sfondo mentre si fotografa un’altra personale. Lo scatto se il bambino in questione è entrato nell’obiettivo per errore, non è utilizzabile.