Risultati Referendum: Renzi annuncia le dimissioni: nella conferenza stampa convocata a Palazzo Chigi, un Renzi visibilmente emozionato, ha pronunciato, nel corso del suo discorso, la frase “Mi assumo tutte le responsabilità della sconfitta. Volevo ridurre il numero delle poltrone: la poltrona che salta è la mia“.
Ed ancora “Domani pomeriggio convocherò il cdm, ringrazierò i miei colleghi e salirò al Quirinale, dove consegnerò le dimissioni nelle mani del presidente Mattarella” – ha proseguito, proprio come aveva annunciato all’inizio della campagna elettorale in caso di vittoria del No.
Altri stralci del suo discorso:
“È stata una festa in un contesto in cui tanti cittadini si sono avvicinati alla Carta costituzionali. Sono fiero ed orgoglioso della possibilità che il Parlamento ha dato ai cittadini. Il No ha vinto in modo straordinariamente netto. Mi assumo tutte le responsabilità della sconfitta. Chi lotta per un’idea non può perdere. Voi non avete perso, sentitevi soddisfatti per il vostro lavoro. Vorrei che foste fieri di voi stessi. Si può perdere un referendum, ma non si può perdere il buon umore. Io ho perso, in Italia non perde mai nessuno. Io non sono così: ho perso. Non sono riuscito a portarvi alla vittoria, L’esperienza del mio governo finisce qui“.
Occorre dire che le dimissioni di Renzi erano invocate da alcuni, ma molto probabilmente nessuno ci credeva realmente, ed in questo va dato atto al Premier di aver sorpreso con questa sua decisione, e il suo discorso, che potete ascoltare qui http://video.corriere.it/video-embed/5dc37392-ba7c-11e6-99a2-8ca865283c9e, è stato denso di sorprese e di forza comunicativa. L’attuale legislatura non finirà con le dimissioni di Renzi, come abbiamo detto più volte, sono troppi i parlamentari che non riceverebbero poi il vitalizio in caso di elezioni anticipate.
Risultati Referendum 4 dicembre, gli exit poll danno la vittoria del No
Ore 23:50: gli exit poll di Ipr Marketing-Istituto Piepoli per la Rai danno il No tra il 57 ed il 61%. Il Si fermo tra il 39 ed il 43%, una distanza abissale che non potrà essere colmata dai risultati definitivi.
L’affluenza definitiva è stata del 68,75%, un record.
Gli italiani dunque hanno rifiutato nettamente la riforma costituzionale del governo, che non diventerà legge. I dati dall’exit poll di Ipr-Piepoli sono ponderati, ovvero tengono conto anche di un campione del 10% di dati reali. Simile anche la rilevazione di Emg/Acqua Group per La7: i No al 55-59% e i Sì al 41-45% .
Le reazioni di Pd e Renzi
A mezzanotte, come si era già annunciato durante la giornata, è attesa una dichiarazione del Premier Matteo Renzi. Molto probabilmente annuncerà un imminente incontro con il presidente Mattarella, come prospettato venerdì anche dal ministro Graziano Delrio.
Il vicesegretario del Pd Lorenzo Guarini ha già annunciato la convocazione per martedì 7 dicembre della direzione del partito al Nazareno, per una analisi politica del risultato e delle strategie da adottare per il prosieguo della legislatura. Non c’è il minimo dubbio che questa è una sconfitta pesante per il Pd, ma non c’è nemmeno il minimo dubbio che non si andrà a votare, troppi i parlamentari che, in caso di elezioni, non maturerebbero i giorni di lavoro necessari per il vitalizio, dunque in un modo o nell’altro questa legislatura arriverà sino al suo ultimo giorno.
Bocciatura di una riforma “pro-Pd”e “pro-Bruxelles”
In molti avevano denunciato, prima di queste votazioni, che questa riforma costituzionale fosse un modo per ipotecare il Senato da parte del Pd, e che l’altra grande motivazione fosse adeguarsi alle richieste di Bruxelles, e della governance economica europea.
M5S il grande vincitore politico di questo No
Il No al Referendum voluto da centro-sinistra e centro-destra, è senza dubbio l’M5S, che pure aveva tutto da guadagnarci dalla vittoria del Si: se questa riforma fosse passata, l’Italicum, per come era stato disegnato con un premio consistente di maggioranza, avrebbe potuto portare alle prossime elezioni politiche, in caso di una seppure leggerissima vittoria del M5S, alla creazione di un governo stabile pentastellato, in grado di governare agilmente per 5 anni. Ora invece l’Italicum verrà certamente modificato pesantemente, e il Pd ed il centro-destra cercheranno di riformularlo in modo che l’M5S non possa governare tanto facilmente.
Ed anche in tutti questi artifici volti ad ostacolare l’M5S più che a pensare a riformarsi e a migliorarsi, sta la sconfitta pesante, strategica, del Pd e di una parte del centro-destra. Quando si pensa più ad ostacolare l’avversario, che non a superarlo con le buone idee, con il rigore morale e sul piano della politica realmente al servizio del cittadino, si dimostra di aver perso di vista l’obiettivo finale, che è il benessere degli italiani.
Commenti a caldo
Il primo a parlare è stato il leader della Lega Nord Matteo Salvini, che ha parlato di “una vittoria di popolo”. Forza Italia ha invece già chiesto le dimissioni del premier.
Una giornata di continui aggiornamenti
Aggiornamento ore 21.00: ancora due ore prima della chiusura dei seggi. Più della metà degli aventi diritti al voto ha espresso la propria preferenza oggi, sebbene, lo ricordiamo, il quorum non era necessario.
Restano aperte le polemiche sulle matite cancellabili che però non si sono tradotte in alcuna denuncia formale. Il Viminale ha ben chiarito che “le matite cosiddette “copiative” sono indelebili e destinate esclusivamente al voto sulla scheda elettorale”. Questo vuol dire che sono cancellabili da un comune foglio bianco, ma non dalla scheda elettorale. Si precisa inoltre che chiunque può assistere allo allo scrutinio subito dopo la chiusura dei seggi. Si può facilmente capire che le polemiche sulle matite nascono dalla tensione emotiva di fronte ad un referendum cosi importante.
Lo spoglio delle schede inizierà subito dopo le ore 23:00, orario di chiusura dei seggi. Da fonti di Palazzo Chigi si apprende che il Presidente del Consiglio Matteo Renzi parlerà intorno alla mezzanotte nella Sala dei Galeoni di Palazzo Chigi.
Un ruolo rilevante in questo referendum lo avranno le schede degli italiani all’estero, il cui spoglio avverrà a Castelnuovo di Porto, vicino a Roma. Sono ben 3 milioni e 995mila gli italiani all’estero con diritto di voto, di cui 2 milioni e 77mila 455 uomini e 1 milione 917mila 587 donne.
Aggiornamento ore 19,30: alle ore 19:00 l’affluenza alle urne è salita al 57,24% su scala nazionale. Continuano a spiccare le alte affluenze di regioni come Lombardia, Veneto (65,91%, il record) Friuli ed Emilia Romagna, che distanziano alcune regioni del sud come la Calabria del 20% circa. Si tratta comunque di una affluenza record.
Tra le grandi città la maggiore affluenza è a Milano con il 60,9% degli aventi diritto, mentre la minore affluenza è risultata a Napoli con il 42,9%. A Roma la percentuale dei votanti è del 55,9%, a Torino del 57,3%.
Continuando con le altre città a Palermo l’affluenza è del 47%, mentre Firenze ha registrato il record con il 67.3%. Alta anche Bologna con il 65.3%, mentre a Cagliari ha votato il 54,2%. Seguono poi Bari con il 52.2%, Catanzaro con il 49%, e Reggio Calabria con il 46.8%.
Aggiornamento ore 18.30: E’ ancora la polemica sulle matite che si cancellano a dominare la giornata di referendum. A spegnere le polemiche Grillo che abbassa i toni e afferma: “Se gli italiani dovessero votare per il SI lo rispetterei”. Si attendono tra poche ore le prime proiezioni sul voto.
Aggiornamento ore 16.00: Sulle polemiche relative alle matite copiative è stato chiamato ad intervenire il Viminale smentendo ogni accusa. I dati sull’affluenza confermano il forte divario tra nord e sud del Paese.
Aggiornamento ore 13.00: i dati parziali dal Viminale sull’affluenza confermano il 20% degli aventi diritti al voto. La più alta a Milano dove a votare alle ore 12 sono stati il 22,8% degli elettori. A Roma l’affluenza è del 18% circa. Percentuali leggermente inferiori al Sud.
Spiccano in positivo le affluenze di Lombardia ed Emilia Romagna, dove hanno già votato intorno al 24%, ed in negativo la Calabria, dove i votanti sono stati appena il 13%.
Intanto vanno avanti anche le polemiche sulle matite: in una sezione di Catania sono state sostituite quelle in dotazione, dopo che un elettore ne aveva denunciato la non regolarità.
Come sempre suggeriamo a chi non ha ancora votato o a chi non ha deciso cosa fare il nostro speciale Referendum 4 dicembre: i motivi del “SI” e del “NO”.
Aggiornamento ore 12.30: denunciate in alcuni seggi romani irregolarità per presunte matite non copiative. E’ polemica. L’affluenza in 7.992 comuni su 7.998 è ora pari al 20,10%.
Aggiornamento ore 12:00: Sono appena arrivati i primi dati sulla affluenza. Comuni: 576 su 7.998, affluenza pari al 17,55%. Si tratta dunque di una affluenza molto alta anche in Italia, dopo quella vista all’estero, simile ad una elezione politica, come abbiamo detto questa mattina.
Questa mattina molti esponenti politici si sono recati alle urne per esprimere il proprio voto. Si tratta ovviamente anche di un modo per incitare le persone che hanno la loro stessa visione politica o referendaria ad andare alle urne.
Hanno già votato la Sindaca di Roma Raggi e Alessandro Di Battista entrambi esponenti di spicco del M5S, ovviamente Matteo Renzi assieme alla moglie a Pontassieve, Silvio Berlusconi, Piero Grasso, Matteo Salvini nella sua Milano.
Aggiornamento ore 11:00: la bufala corre sul web. Attenzione bufala referendum: non si vota con la penna!
Ricordiamo che alle ore 12 in punto arriveranno i primi dati sulla affluenza ai seggi italiani.
Aggiornamento ore 10.00: prime tre ore di voto. All’estero l’affluenza è stata del 40%: una percentuale molto alta, da elezioni politiche più che da referendum. E anche in Italia, a giudicare dalle tessere elettorali e dai rinnovi di documenti richiesti nei giorni scorsi, si prevede un boom di elettori alle urne;
Aggiornamento ore 7.00: apertura dei seggi. Sarà possibile votare fino alle 23:00 di oggi, 4 dicembre 2016;
Il giorno del referendum costituzionale è arrivato: oggi, 4 dicembre 2016, su Investire Oggi è possibile seguire in tempo reale l’andamento del voto con i dati aggiornati sull’affluenza e le prime proiezioni dei risultati. E’ finito il tempo della campagna elettorale e dei sondaggi clandestini referendum 4 dicembre: si passa ai dati certi.
Per maggiori informazioni e per approfondire
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