Spread, BTp, borsa e banche: e se i mercati festeggiassero l’addio di Renzi?

La sconfitta del premier uscente Renzi al referendum e le sue dimissioni non solo non hanno depresso i mercati, al contrario sembrano in festa. Non è che forse l'attuale governo non venisse percepito poi così bene?
8 anni fa
3 minuti di lettura

Dopo un lunedì, tutto sommato, ordinario sui mercati finanziari, nonostante l’annuncio delle dimissioni del premier Matteo Renzi, a seguito del trionfo del “no” al referendum costituzionale, la seduta di ieri a Piazza Affari è stata a dir poco imbarazzante per quanti nelle settimane scorse avevano profetizzato un’ondata di cavallette per il caso di bocciatura delle riforme istituzionali. Non solo gli investitori sembrano avere metabolizzato del tutto l’esito del voto, ma la borsa milanese ha chiuso ieri con un balzo del 4% e ai massimi dal referendum britannico sulla Brexit.

I titoli bancari sono schizzati mediamente del 9%, con Unicredit a segnare un +13%. (Leggi anche: Piazza Affari ai massimi dalla Brexit)

Nel frattempo, il mercato dei titoli di stato italiani sembra intonato positivamente: i rendimenti decennali dei BTp sono scesi sotto il 2% all’1,96%, mentre lo spread BTp-Bund a 10 anni è inferiore ai 160 punti base e le distanze con i Bonos spagnoli si attestano adesso in area 45 bp, in calo dai 50-55 bp delle settimane scorse.

Davvero un male per i mercati l’addio di Renzi?

Che cosa sta accadendo? Ieri, un nostro articolo spiegava come il funzionamento dei mercati finanziari possa condurre a risposte apparentemente paradossali agli eventi. Prima del referendum sembrava esserci il panico alla sola ipotesi di una caduta del governo Renzi, dopo che ciò è avvenuto, c’è quasi aria di festa in borsa. (Leggi anche: Spread, rendimenti BTp stabili: come mai niente panico?)

Il paradosso si può spiegare sia come frutto di prezzi dei nostri assets già troppo bassi e divenuti appetibili, sia anche, però, come il risultato di una riflessione più profonda da parte dei detentori dei capitali. In molti si saranno chiesti negli ultimi giorni, se siamo davvero così convinti che l’uscita del premier da Palazzo Chigi sia un male per l’Italia.

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

sul tema ECONOMIA

Articolo precedente

Bolletta luce e gas: il componente perequazione, in cosa consiste?

Articolo seguente

Importo massimo degli assegni non trasferibili