La decisione di dare le dimissioni può dipendere da diversi motivi personali o professionali: trasferimento, cambio vita oppure aver trovato un lavoro più stimolante o remunerativo etc. Qualunque sia la causa che spinge un lavoratore a dimettersi ci sono però 5 errori da non fare. A stilare le regole per chi sta per lasciare il lavoro è Hays, società che opera nel recruitment specializzato spiegando che alla base della gestione di questa fase delicata del rapporto lavorativo deve esserci in primis buon senso.
- Non dare il preavviso
I contratti, salvo qualche eccezione rara, prevedono un adeguato preavviso per le dimissioni. Ma aldilà dei doveri scritti è sicuramente consigliabile anticipare verbalmente al capo la volontà di licenziarsi motivando con educazione e rispetto la propria decisione e confermando la propria disponibilità a supportare la risorsa scelta per la sostituzione durante l’inserimento e il passaggio di consegne.
- Notifica delle dimissioni online
Passiamo poi all’aspetto formale d’obbligo, ovvero la notifica delle dimissioni online. Non bisogna sottovalutare la valenza della lettera di dimissioni dal punto di vista legale.
- Perdere professionalità
Spesso l’ultimo mese di lavoro è il più stressante, soprattutto se le dimissioni non vengono accettate facilmente. Non bisogna cadere nell’errore di non essere professionali fino alla fine.
- Fare commenti negativi sull’azienda e i colleghi
Se anche la motivazione delle dimissioni dovesse essere dettata, in tutto o in parte, dalle condizioni di lavoro, non è rispettoso togliersi tutti i sassolini dalle scarpe nell’ultimo mese di contratto (e peraltro è anche poco furbo se si resta a lavorare nel settore).
- I saluti
E’ arrivato l’ultimo giorno di lavoro? E’ una buona abitudine mandare una email di saluto e ringraziamenti a colleghi e clienti o fornitori per congedarsi