La legge appena approvata in Francia che riconosce ai dipendenti al di fuori dell’orario di lavoro il diritto di non leggere email e messaggi Whatsapp inviati dal capo sta facendo molto discutere, anche perchè in Italia non esiste alcuna normativa che permetta ai dipendenti di staccare la spina una volta conclusosi l’orario di lavoro.
Il diritto al riposo è formalizzato dalla Costituzione e, quindi, non ci sarebbe bisogno di alcuna altra norma che sottolinei che un dipendente non ha l’obbligo di essere reperibile al di fuori dell’orario di lavoro e non esiste, quindi, alcun obbligo del dipendente di leggere email e messaggini del capo quando ormai è fuori dall’ufficio.
Il dipendente italiano, quindi, ha il diritto di non leggere email e messaggi al di fuori dell’orario di lavoro. Il dipendente tra l’altro, non è tenuto neanche a rispondere al telefono, a meno che non si tratti di dirigente.
Ogni contratto collettivo, in ogni caso, può prevedere obblighi di reperibilità, resta inteso che la reperibilità va retribuita.
Cosa succede se non si risponde al capo?
Il problema fondamentale per il dipendente, però, non è quello di avere la legge dalla propria parte ma il timore che non rispondendo all’email o il messaggio whatsapp del capo possa creare dei contrasti o dei dissapori. In questo modo, quindi, il dipendente in qualche modo, si sente costretto a leggere le comunicazioni che riceve anche durante i periodi di riposo, almeno per verificare che non vi siano istruzioni per il giorno successivo. Questo, in poche parole, però, significa per il dipendente non staccare mai la spina.
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